Oltre i limiti 2.0. 50 anni dopo i limiti dello sviluppo
Milano, 2023; br., pp. 304, cm 12x24.
ISBN: 88-6627-369-4
- EAN13: 9788866273691
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Peso: 0.65 kg
Nel 1972 un libro cambiò il mondo. È "I limiti dello sviluppo", che oggi viene ricordato come una delle più grandi intuizioni e al tempo stesso uno dei più grandi fallimenti della comunità scientifica. Attraverso le prime simulazioni computerizzate, infatti, quattro giovani ricercatori del MIT provarono a creare degli scenari relativi agli effetti della crescita economica e fisica della popolazione sulla terra. Fu uno shock: entro cento anni quei limiti di cui si iniziava a parlare sarebbero stati raggiunti. E, lasciando i tassi di sviluppo inalterati, le risorse naturali si sarebbero esaurite dando il via a un declino generale, prima industriale e poi umano. Il messaggio, per quanto grave, venne frainteso. Prima ridicolizzato e poi banalizzato, dando il via all'inizio dello stigma del catastrofismo sulle tematiche ambientali, persino in ambito scientifico. Mezzo secolo dopo, però, ci troviamo esattamente dove quei ricercatori avevano ipotizzato: alle prese con il problema più critico del nostro tempo. Ma quanto erano accurati quei primi modelli generati con l'intelligenza artificiale degli anni Settanta? Cosa ha fatto il resto del mondo per provare a evitare, o quanto meno rallentare, il raggiungimento di quel punto di rottura? Cosa abbiamo imparato e cosa possiamo fare adesso? Oggi, nel 2022, il Club di Roma ci riprova e chiede a due degli autori originari del rapporto, Dennis Meadows e Jorgen Randers, e ad altri autorevoli scienziati, economisti e analisti, di provare a rispondere a queste domande. A cinquant'anni di distanza, "Oltre i limiti 2.0" è un secondo tentativo, e una seconda occasione, di ragionare sulle possibili soluzioni e sulle migliori politiche economiche e sociali per rimanere entro i limiti fissati dalla natura. Un dibattito più consapevole e maturo, con nuovi dati alla mano e un rinnovato bisogno di agire. Stavolta con l'obiettivo di cambiare davvero il mondo, senza margine di errore per un secondo fallimento.