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Varcar frontiere. La frontiera da realtà a metafora nella poesia di area lombarda del secolo Novecento

Edizioni Carocci

A cura di Marchand J. J.
Roma, 2001; br., pp. 328, cm 15,5x22,5.
(Lingue e Letterature Carocci. 10).

collana: Lingue e Letterature Carocci

ISBN: 88-430-1983-X - EAN13: 9788843019830

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.392 kg


Nell immediato dopoguerra, in particolare fra i poeti della cosiddetta linea lombarda , la frontiera varcata (dall Italia alla Svizzera e dalla Svizzera all Italia) è un motivo frequente. Ma ben presto il senso di frontiera si metaforizza, delimitando due zone: quella del mondo interno e quella dell esteriorità. Oggi più che mai, le nozioni di territorio politico-geografico, di identità nazionale, di paese proprio e di estero tendono ad essere superate e sostituite da quella di territorio culturale, in cui le frontiere sono abolite. Rimane però, in molti autori, il sentimento della presenza di frontiere interne, che l io poetico varca o contro le quali si urta. Le riflessioni raccolte nel volume si articolano attorno a quattro sezioni, che rispecchiano le angolature sotto le quali i diversi autori (critici letterari, poeti, storici della letteratura) hanno affrontato il motivo della frontiera: la prospettiva del critico che compie un analisi di testi poetici, quella del poeta che illustra la polisemia del concetto di confine nella propria opera, il significato di frontiera nell omonima raccolta di Vittorio Sereni, la particolare accezione che la parola assume nell ambito della traduzione letteraria.

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