Palme di Liguria. Economia, paesaggio e significato simbolico nell'estrema Riviera di Ponente (secoli XII-XX)
Edizioni Carocci
A cura di Littardi C.
Roma, 2015; br., pp. 293, ill., cm 24x24.
(Biblioteca di Testi e Studi. 991).
collana: Biblioteca di Testi e Studi
ISBN: 88-430-7447-4
- EAN13: 9788843074471
Soggetto: Saggi Storici
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Luoghi: Liguria
Testo in:
Peso: 0.65 kg
A partire dal tardo Medioevo la palma ha rappresentato uno degli elementi più evidenti del paesaggio agrario dell'estremo Ponente ligure, in particolare della zona litoranea compresa tra Bordighera e Sanremo. La moltiplicazione delle palme ha trasformato, con il volgere dei secoli, questo spazio costiero e ne ha incoraggiato la lettura in chiave orientaleggiante fino a spingere i visitatori provenienti dal Nord Europa a definire l'area come la "Gerico d'Europa" o addirittura la "Palestina nuova". La notevole diffusione dei palmizi si spiega con una specializzazione produttiva: l'importanza commerciale delle sue foglie, richieste per la liturgia cattolica della domenica che precede la Pasqua oppure - assieme al frutto di cedro - per i rituali ebraici della "Festa delle capanne" o "Festa dei tabernacoli". Ancora oggi Bordighera conserva le tracce di un palmeto storico di Phoenix dactylifera L. (palma da datteri) che possiamo ritenere il più settentrionale dell'emisfero e dal quale si ricavano le foglie cristiane, confezionate con tradizionali tecniche di intreccio e poi spedite a Roma, in Vaticano, per essere donate a papa e cardinali in occasione della Domenica delle Palme. Introduzione di Alfio Cortonesi.