Le armi dell'arte
Roma, Galleria d'Arte Contemporanea De Crescenzo & Viesti, 28 marzo - 15 maggio 2008.
Roma, 2008; br., pp. 62, ill. col., cm 14x19,5.
Soggetto: Fotografia,Tessuti (Arazzi, Tappeti, Ricami)
Periodo: 1960- Contemporaneo
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 0.14 kg
In occasione della mostra Le armi dell'arte, nella Galleria De Crescenzo & Viesti saranno esposte dal 28 marzo al 15 maggio 2008 opere in cui l'arma è protagonista indiscussa del campo visivo. Gli artisti in mostra sono da parte loro assidui frequentatori della sua rappresentazione, sebbene essa assuma significati diversi in ognuno di loro e sia restituita dai linguaggi più variegati: pagina poetica in Filippo Tommaso Marinetti, object trouvée in Man Ray, Sarenco e Jean François Bory, tessuto mimetico in Alighiero Boetti, palinsesto di vere armi in Gonçalvo Mabunda, installazione con materiali sorprendenti in Dennis Oppenheim e Luca Maria Patella, disegno in Pino Pascali e Alex Pinna, trompe l'oeil e ceramica in Antonio Riello, complesso procedimento pittorico in H. H. Lim e Federico Piccari, feltro dipinto in Bruno Ceccobelli, fotografia in Cheff Mwai e Erbossyn Meldibekov, pittura tout court in Giuseppe Salvatori e David Ochieng, scultura in Said Atabekov, installazione di quadri in Felice Levini, grafica in Franco Angeli. Verrà esposto anche un gruppo di "tappeti di guerra" afghani, opere ormai ben note e di sconvolgente impatto, intorno al quale ruota l'intera mostra. "Una sequenza costante di guerre non ha mai prodotto una rappresentazione delle armi in quantità rilevante che nell'Afghanistan degli ultimi decenni, sebbene la loro disposizione simmetrica lascerebbe pensare che "l'ordine" continui a regnare anche nei tappeti. Conflitti di ogni tipo, a volte persino più cruenti, non hanno mai scatenato alcunché di simile. Solo nell'Afghanistan degli ultimi decenni il soggetto in questione si è sedimentato in un linguaggio "lento" e tradizionale, dando forma a varianti notevoli e costruendo una vera e propria tipologia. E' per tale motivo che tracciando una breve storia delle "armi dell'arte" iniziamo dal luogo in cui meno ce le aspetteremmo, cioè dalle "armi nei tappeti."