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"Passione dell'intelligenza" e "stile della responsabilità" nel vivo ricordo di Davide Drudi

Edizioni Diabasis

Parma, 2007; br., cm 13x21.
(Stati di Luogo).

collana: Stati di Luogo

ISBN: 88-8103-101-9 - EAN13: 9788881031016

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.44 kg


Impegno politico e attività intellettuale sono state per Davide Drudi (1950-1995) esperienze differenti ma sempre in relazione reciproca. La riflessione filosofica, soprattutto in campo estetico e legata a doppio filo con la lezione di Luciano Anceschi, ma anche con il pensiero di Thedor W. Adorno, di Walter Benjamin e della "Scuola di Francoforte", non significava certo allontanamento dalla vita pubblica verso la ricerca pura e distaccata. Al contrario, l'esercizio di un pensiero critico, autonomo, attento alla complessità del mondo circostante, era strettamente connesso all'idea di politica come possibilità di agire per migliorare le condizioni di vita degli altri. Una politica in cui sensibilità umana e rigore intellettuale, curiosità per il cambiamento, disponibilità al dialogo e al confronto, onestà e chiarezza, capacità di decidere ed etica della responsabilità, fossero punti di riferimento stabili e certi per i tutti i cittadini. Questa l'eredità di Davide Drudi, il senso del suo contributo, della sua attività e di una parte significativa della sua vita, da elaborare, tradurre, trasformare in modo autonomo e originale come suggeriscono i contributi raccolti nel volume. Un messaggio che dal contesto territoriale romagnolo si apre ben oltre i suoi confini nel solco della cultura e della migliore storia politica dell'Italia repubblicana.

Davide Drudi nasce a Cesena il 23 luglio del 1950. Conseguita la maturità classica al Liceo di Cesena, nel 1969 si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Bologna. Nel 1972 si sposa con Laura Borghesi trasferendosi a Meldola, nel 1973 nasce il primo figlio Michele. Nel 1974 si laurea in Estetica con Luciano Anceschi, discutendo una tesi sul filosofo tedesco T.W. Adorno. Inizia la collaborazione con l'Istituto di Estetica dell'Università di Bologna, tenendo seminari su vari argomenti, e con le riviste "Il Verri" e "Studi di Estetica". Nel 1976, già vicino al PCI, diventa consigliere e assessore del Comune di Meldola. Nel 1979 inizia ad insegnare all'Istituto Tecnico Geometri Leon Battista Alberti di Forlì (fino al 1986). Nel 1980 è nominato vicesindaco della città di Meldola. Nel 1980-82 collabora e partecipa ad un programma biennale di ricerca diretta da Paolo Bagni ed Ennio Scolari su "Estetiche e poetiche nell'età del positivismo". Nel 1982 nasce il secondo figlio Nicola. Nel 1985 è eletto Sindaco della città di Meldola. Nel 1986-87 consegue il Dottorato di Ricerca in Filosofia (Estetica) con tesi su H. Taine e l'estetica del Positivismo. Nel 1988 conduce corsi seminariali sull'estetica di Banfi e di Simmel per gli insegnamenti di Estetica e di Poetica e Retorica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Bologna. Nel 1990 è rieletto Sindaco della città di Meldola ed è candidato alle elezioni politiche nel 1992; l'anno successivo è eletto segretario provinciale del PDS. Il 24 febbraio 1995 muore tragicamente in un incidente stradale.

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