Pinacoteche di parole. Letteratura e arti figurative da Winckelmann a Rilke
Edizioni ETS
A cura di Borghese L. e Collini P.
Pisa, 2011; br., pp. 212, ill., cm 14,5x21.
(Sequenze. 5).
collana: Sequenze
ISBN: 88-467-2841-6
- EAN13: 9788846728418
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 0.36 kg
La letteratura tedesca moderna nasce dall'incontro, attestato anzitutto dall'opera di Winckelmann, con le arti figurative: più precisamente dall'incontro del pensiero tedesco con il sentimento della forma che pervade l'arte classica e italiana. Quest'incontro ne sottintende altri: intelletto e corpo, invisibile e visibile, maschile e femminile, l'io e l'altro. È quindi quello dell'ékphrasis essenzialmente un problema di traduzione, appropriazione, integrazione dell'estraneo nel proprio codice. Non è dunque casuale che l'utopia della traduzione dell'opera d'arte in scrittura - che si svolge costantemente all'ombra del mito di Pigmalione e dell'opera d'arte vivente - nasca all'interno della cultura tedesca illuminista che più di ogni altra, nella seconda metà del XVIII secolo, coltiva l'ideale simbolico della traduzione come dialogo, ovvero strumento di riconversione e metabolizzazione dell'universale nell'elemento soggettivo. Ma è anche inevitabile che quel processo di sublimazione dell'estraneo che la traduzione sottintende sia soggetto - proprio negli autori più consapevoli - al rischio di un "ritorno del rimosso": di quel "materiale estraneo" che la traduzione intendeva omologare.