Echi del surrealismo nell'arte italiana del dopoguerra
Edizioni ETS
A cura di Casero C. e Conte L.
Pisa, 2099; br., pp. 175-LVIII, ill., cm 12x24.
(Predella).
collana: Predella
ISBN: 88-467-6349-1
- EAN13: 9788846763495
Soggetto: Periodici,Saggi (Arte o Architettura)
Testo in:
Peso: 0.65 kg
«La fortuna del surrealismo nell'arte italiana non è stata immediata e raramente si è esplicitamente conclamata, tanto che, come scriveva nel 1957 Arturo Schwarz, possiamo pensare al surrealismo come a un «un movimento che non è esistito nell'Italia del dopoguerra»'. Tuttavia, la rivoluzione surrealista, con le sue istanze profondamente innovative, che coinvolgono non soltanto i linguaggi e le tecniche ma il senso stesso della prassi artistica, è indubbiamente una linfa vitale che, sin dall'immediato secondo dopoguerra, innerva di sé e rende fertile un panorama culturale aperto a nuove suggestioni, che vengono recepite, rielaborate e declinate con accezioni personali sia sul piano dei processi sia su quello delle iconografie. Le giornate di studio tenutesi in tre sessioni tra novembre e dicembre 2020, e gli atti che qui si propongono, hanno avuto origine dalla volontà di approfondire gli echi del surrealismo sull'arte italiana degli anni Quaranta e Cinquanta, tra continuità e discontinuità, per iniziare a dissodare un terreno, e a definire trame e rapporti. Un primo passo verso una più precisa individuazione del ruolo della cultura surrealista nell'arte italiana del Novecento è costituito dall'indagare proprio le dinamiche della ricezione, in relazione alle fonti attraversate e manipolate da artisti e critici e ai differenti "surrealismi" che si definiscono sul piano di una strategia politica o nella dimensione letteraria ed etnografica. Eredità e ricezione sono inoltre collegate alle geografie e alle geopolitiche dell'arte, sia per quanto riguarda l'affermazione degli scambi transatlantici nell'Italia postbellica sia per quanto attiene le dinamiche di relazione nella stessa Europa, che passano attraverso tutto quel fermento editoriale promosso dagli artisti, al quale si collega anche una trama di rapporti tra diversi centri di ricerca italiani, nell'attrazione verso i poli di Roma e Milano. [...]» (Dall'Introduzione di Cristina Casero, Lara Conte, Luca Pietro Nicoletti).