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Il Michelangelo incognito. Alessandro Menganti e la scultura a Bologna nell'età della Controriforma

Edizioni Edisai

Bologna, Museo Civico Medievale, 17 maggio - 1 settembre 2002.
A cura di Bacchi A. e Tumidei S.
Presentazione di Marina Deserti e Massimo Medica.
Ferrara, 2002; br., pp. 272, ill. b/n e col., cm 17x24.
(Musei Civici di Arte Antica di Bologna. Monografie. Collana diretta da Massimo Medica. 1).

collana: Monografie

ISBN: 88-88051-20-1 - EAN13: 9788888051208

Soggetto: Pittura,Saggi (Arte o Architettura),Scultura,Scultura e Arti Decorative - Monografie

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento

Luoghi: Emilia Romagna

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.01 kg


La mostra nasce in occasione del restauro - dovuto a Giovanni Morigi - del Busto in bronzo di Gregorio XIII commissionato ad Alessandro Menganti probabilmente in vista del soggiorno bolognese di papa Buoncompagni, previsto nel 1576. Un'occasione unica anche per prendere in esame la personalità notevole, eppure ancora ben poco conosciuta, di questo scultore bolognese che da Agostino Carracci, che gli era stato allievo, veniva elogiato come "il Michelangelo incognito". Nelle sale del Museo verranno così riunite per la prima volta alcune opere di questo scultore, nell'intento di contestualizzarne l'attività nel quadro della situazione artistica felsinea degli ultimi decenni del Cinquecento. La sua opera più nota, la monumentale statua a tutta figura di Gregorio XIII (1576-1580), collocata sulla facciata del Palazzo Comunale, non potrà come ovvio essere portata in mostra; sarà per contro possibile ammirare una serie di spettacolari calchi realizzati da Giovanni Morigi in occasione del restauro del bronzo, che consentiranno di istituire un confronto ravvicinato fra le due diverse immagini del pontefice, realizzate dallo stesso artista. Accanto verranno esposte alcune opere tradizionalmente attribuite allo scultore bolognese, ad iniziare dalle sue statue in terracotta raffiguranti Santa Apollonia e la Maddalena conservate presso la chiesa di San Giovanni in Monte, nonché il disegno del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi, che la critica ha posto in relazione con la statua del Palazzo Pubblico. Anche l'importante attività medaglista dello scultore verrà messa in rilievo grazie ad una scelta delle medaglie da lui realizzate a partire dal 1573, quando divenne coniatore della Zecca di Bologna. Non meno significativa la selezione di sculture (opere di Lazzaro Casario) e dipinti tese ad evocare, per sommi capi, il contesto figurativo nel quale lo scultore operò da protagonista a fianco di pittori come Lorenzo Sabatini o Bartolomeo Passerotti. Di quest'ultimo sarà esposto ad esempio il noto disegno con il Ritratto di Gregorio XIII (Uffizi, Gabinetto disegni e stampe) e la relativa incisione di Domenico Ribaldi. Altre importanti opere di oreficeria documenteranno l'attività svolta per la corte papale da alcuni orafi locali, ad iniziare dal Torrigiani, autore dei grandi Candelieri e dalla Croce d'altare in bronzo, eseguiti nel 1581 per conto di Ludovico Bianchetti, maestro di camera di Gregorio XIII (Bologna, San Giacomo).

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci