Klimt, Schiele, Kokoschka. L'età d'oro di Vienna con i suoi maestri
Edizioni Gabriele Mazzotta
Trieste, 2002.
Milano, 2002; br., pp. 168, 49 ill. b/n, 80 ill. col., cm 24x30.
(Grandi Mostre).
collana: Grandi Mostre
ISBN: 88-202-1539-X - EAN13: 9788820215392
Soggetto: Pittura
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Luoghi: Europa
Extra: Arte Tedesca & Fiamminga,Impressionismo/Espressionismo
Testo in:
Peso: 0.97 kg
Nell'arco di un decennio scarso, l'arte austriaca ha avuto una trasformazione monumentale, passando dai nudi sensuali ed i ritratti di società del pittore dell'Art Nouveau Gustav Klimt, all'Espressionismo marcatamente rivelatore di Oskar Kokoschka e di Egon Schiele. Il lavoro di questi tre Maestri documenta un capitolo chiave nei primi anni dell'arte moderna (Jane Kallir). Si possono ammirare ora i dipinti di Klimt - composizioni ritmiche dall'accentuato linearismo, dai colori smaltati e preziosi, dagli sfondi dorati con volti femminili incastonati come gemme - ora le opere di Kokoschka - caratterizzate da una forza di penetrazione psicologica e una violenza cromatica tutte espressioniste - ora i quadri e le opere su carta di Schiele, che affida la rappresentazione della sua angoscia a una linea tagliente, di gotica incisività.
La mostra si collega strettamente con la rassegna in corso a Roma nel complesso del Vittoriano, che, aperta dal 6 ottobre, ha ottenuto uno straordinario successo di pubblico.
A Trieste non viene riproposto, però, lo stesso gruppo di opere: se la Giuditta I di Klimt resta l'immagine-simbolo e caratterizzerà anche l'edizione triestina della mostra, così come saranno riproposti il Ritratto dell'editore Eduard Kosmack di Schiele o l'Orpheo & Eurydice di Kokoschka, tanto per citare due esempi molto importanti, in questo primo approccio triestino con i tre protagonisti dell'età d'oro di Vienna vi sono anche delle interessanti novità, tra cui il piccolo ma importante olio della Galleria di Graz intitolato Nel porto di Trieste eseguito nel 1907 da un Egon Schiele appena diciassettenne.
In tutto al Museo Revoltella saranno riproposte 75 opere tra olii (25) e disegni e acquerelli (50).
Tra i tanti prestatori della mostra vanno ricordati tra gli altri: la Österreichische Galerie (Galleria del Belvedere) di Vienna, il Landesmuseum Joanneum di Graz, il Leopold Museum di Vienna, il Werner-Coninx Stiftung di Zurigo e la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma. A questi vanno aggiunte le tante collezioni private, italiane, austriache, americane e svizzere, che hanno contribuito ad arricchire l'esposizione triestina.
La rassegna, riunendo le opere di Klimt, Kokoschka e Schiele non vuole focalizzarsi sul singolo artista, ma offrire un quadro d'insieme, e presentando un' ampia carrellata dell'arte in Austria dall'Art Nouveau all'Espressionismo non ruota solo intorno ad alcuni capolavori, ma illustra il percorso dei tre Maestri in questa fase storico-artistica. Lo studioso e il viaggiatore vengono così proiettati, attraverso oli, disegni e acquarelli, nell'eclettica atmosfera di una Vienna decadente e malata ma, nello stesso tempo, sfarzosa ed elegante nel clima brioso della belle epoque alle soglie della I guerra mondiale.
Oltre alle opere già citate, sono da segnalare, di Klimt, che è presente con 25 pezzi, il delicato paesaggio Dopo la pioggia del 1899 e l'olio Il toro nero del 1900, ma anche il Frutteto del 1898, una delle novità aggiunte per Trieste, come lo Studio per la Tragedia e lo Studio per il Minotauro dello stesso anno; Schiele è rappresentato dal gruppo più numeroso di opere (oltre trenta) che vanno dalla sua adolescenziale, ma già pittoricamente matura, impressione di uno scorcio del porto giuliano al bellissimo Ritratto dell'editore Eduard Kosmack (1910) e alla singolare Scrivania di Schiele - Natura morta del 1914 passando per una serie di olii e disegni degli anni a cavallo della fine del primo decennio che ben documentano la tormentata vicenda pittorica dell'artista e concludendosi con alcuni pezzi dell'anno della prematura morte (1918) tra cui la Testa di Klimt morto che il Museo Leopold di Vienna presta esclusivamente per Trieste. Kokoschka è presente in mostra con un gruppo di opere della fase giovanile, cioè il periodo in cui la sua vicenda si è svolta parallelamente a quella degli altri due autori, morti entrambi nel 1918 (mentre egli avrebbe vissuto ancora a lungo, essendo morto a oltre novant'anni nel 1980). Legato a Klimt e a Schiele da una uguale volontà di rompere con il passato e, in particolare a Schiele per l'intenzione di "portare alla luce il disordinato tumulto psichico che si nasconde dietro le finzioni della società viennese fin-de-siècle" (Kallir), Kokoschka - come si vede chiaramente anche nelle opere presenti a Trieste - si differenzia, in realtà, parecchio dal vecchio Klimt e dal più giovane Schiele poiché elimina dalla sua pittura ogni traccia di decorativismo e ci mostra una verità nuda, priva di orpelli, "costringendoci a fare i conti con essa".
Il Comitato Scientifico
Curatrice della mostra è Jane Kallir, studiosa di prestigio internazionale conosciuta in Italia per i suoi contributi alla conoscenza della Secessione viennese fin dalla memorabile mostra veneziana del 1984 (Palazzo Grassi). E' suo il catalogo completo delle opere di Schiele pubblicato già nel 1990.
Il comitato scientifico è formato da Claudio Strinati, Soprintendente ai Beni Artistici e Storici del Comune di Roma, Gerbert Frodl, Direttore dell'Osterreichische Galerie Belvedere di Vienna, Rudolf Leopold, direttore del Leopold Museum di Vienna, Emily Braun, studiosa americana di fama internazionale, Maria Teresa Benedetti e Tulliola Sparagni (Fondazione Mazzotta).
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