Arte stupefacente. Da dada al cracking art
Edizioni Gabriele Mazzotta
A cura di P. Daverio e Pertocoli D.
Testo Italiano e Inglese.
Milano, 2004; ril., pp. 168, ill., cm 24x30.
(Biblioteca d'Arte).
collana: Biblioteca d'Arte
ISBN: 88-202-1711-2 - EAN13: 9788820217112
Soggetto: Pittura,Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 1.31 kg
Il saggio introduttivo del curatore - bilingue italiano/inglese - analizza in maniera divertente e scorrevole, com'è nello stile di Daverio, alcuni artisti e movimenti che hanno creato opere d'arte attraverso il riutilizzo dei materiali e degli oggetti.
Daverio propone un viaggio alla scoperta del riciclo, utilizzato in prima istanza da Duchamp e Picasso (di quest'ultimo la celebre frase: " Je ne cherche pas, je trouve" divenuta "tematica fondativa del riciclaggio").
Molti artisti successivi a questi pionieri' adotteranno l'arte del riutilizzo, senza essere per questo dei "replicatori manieristi": Dada che riciclò la stessa parola "dada" e Fluxus che, scrive Daverio, "riciclò tutto, anche le idee politiche". Con l'avvento della plastica ecco Cracking: oggetti eterni pensati per una funzione breve, cui si cerca di attribuire un'ulteriore funzione.
Il saggio apre un'ampia e significativa sezione che in una carrellata di opere propone al lettore "un suggerimento al riciclaggio delle proprie idee".
Completa il catalogo una breve sezione riguardante le fonti bibliografiche.
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