Accoglienze provvisorie. Servizio sociale professionale e migrazioni
Edizioni La Meridiana
A cura di Marzo P.
Molfetta, 2017; br., pp. 170.
ISBN: 88-6153-606-9
- EAN13: 9788861536067
Luoghi: Puglia
Testo in:
Peso: 0.82 kg
La ricerca presentata in questo volume è fra le prime in Italia ad indagare il rapporto fra il Servizio Sociale professionale ed i fenomeni migratori. Essa nasce dal bisogno di fare il punto sulle prassi, le richieste, le aspettative rivolte al Servizio Sociale dall'emergenza migratoria e assume un punto di osservazione unico, perché indaga tale fenomeno con gli occhi degli assistenti sociali di più aree del Paese che da anni operano in questo particolare ambito del welfare, raccogliendo diversi contributi e risposte che i servizi sono in grado di offrire in Italia. Nel testo non manca lo sguardo internazionale offerto da un'altra ricerca "gemella". Il lavoro e le molte testimonianze che questo libro raccoglie,documentano uno stato dell'arte ancora profondamente frammentato, improntato all'idea e alle prassi che caratterizzano le emergenze, nonostante siano trascorsi più di 25 anni dai primi arrivi a Brindisi, nel marzo 1991, e a Bari con la nave Vlora, l'8 agosto 1991. I contributi presentati danno conto delle tendenze all'irrigidimento e alla chiusura (alimentate dal virus della paura) e del bisogno di consolidare il collante sociale della fiducia e della solidarietà. Esprimono l'amarezza e la solitudine diffusa di chi è ogni giorno investito dall'emergenza, ma anche di chi all'estero è impegnato su questo fronte. Aprono anche ad ulteriori ed inedite piste conoscitive, mostrando una marcata tendenza alla consapevolezza fra i professionisti dell'aiuto - in particolare fra chi opera in questo ambito da più tempo - delle contraddizioni a cui sinora hanno dato origine le politiche migratorie. Una consapevolezza che, tuttavia, genera la sperimentazione di prassi innovative, inclusive, fondate su approcci comunitari che rifiutano l'approssimazione di risposte prevalentemente contenitive. La lettura di dati fornita conferma anche l'esigenza di interpretare al meglio il ruolo richiesto all'assistente sociale, sempre più di mediazione e costruzione comunitaria, di intervento orientato a produrre amalgama tra le diverse componenti della popolazione, nella consapevolezza di intervenire in un campo in cui le scarse risorse possono indurre semplificazioni xenofobe e reazioni razziste.