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La retorica del silenzio. Atti del Convegno internazionale

Edizioni Milella

A cura di Augieri C. A.
Lecce, 1994; br., pp. 444.
(La Scrittura Possibile. 12).

collana: La Scrittura Possibile

ISBN: 88-7048-257-X - EAN13: 9788870482577

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 2.13 kg


Di fronte al malessere retorico-antropologico della lingua, il silenzio può avere anche una funzione di «cura», in nome di una «persuasione senza trama», senza verità, priva di convenzione e di arbitrio, a cui, però, bisogna 'dare' ancora la parola. Quale parola? Come darla o, che è lo stesso, con quale tipologia di testi affidarla alla persuasione? La lettera-tura, 'errando' fino ai confini della parola, può rappresentare l'estremo tentativo di un voler dire pieno di sospetto, con cui tradurre in senso la 'cura' persuasiva del silenzio?
La letteratura ci prova; quando approda alla 'vera' parola poetica, alla 'vera' parola narrativa vi riesce. La letteratura riesce soprattutto a dimostrare che di fronte al silenzio tace, alla fin fine, solo la parola ermeneuticamente debole, semanticamente univoca e designativa. La parola polisemica, iconica, tensionale, «ricolma», invece, fa «risuonare» e «cantare» (Ungaretti) il silenzio, nel quale il senso è solo nascosto, ma dal quale non è affatto fuggito.
Ciò perché il silenzio non equivale al tacere, né va confuso con il 'non dire' semplicemente muto.

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