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Il 'Santo dei voli' San Giuseppe da Copertino. Arte, storia, culto

Edizioni Paparo

Lecce , Auditorium San Francesco della Scarpa, 18 gennaio - 21 marzo 2004.
Napoli, 2004; br., pp. 224, ill. b/n num. n.t., 16 tavv. col. num. f.t., cm 21x30.

Soggetto: Pittura,Scultura

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento

Luoghi: Puglia

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.13 kg


In occasione del quarto centenario della morte di Giuseppe Maria Desa, meglio conosciuto come San Giuseppe da Copertino, è stata inaugurata il 18 gennaio 2004 una mostra dedicata al Santo "delle estasi e dei voli", ospitata nelle significative sedi dell' Auditorium San Francesco della Scarpa a Lecce e del Castello di Copertino.
La mostra, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è stata organizzata dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico della Puglia e dalla Provincia di Lecce, con il patrocinio del Ministero dell'Istruzione, Università, Ricerca è il risultato di una profonda e lunga ricerca sulla figura del santo e sulla rappresentazione iconografica che ne ha permesso la diffusione delle immagini, a partire dalla seconda metà del XVII secolo fino alla prima metà del XX secolo.
La Mostra, nelle due sezioni ripercorre il culto del santo nella Regione (Castello di Copertino) e sull'intero territorio nazionale (Auditorium di S. Francesco della Scarpa).
La mostra, oltre ad essere suddivisa in due sezioni "geografiche", è articolata secondo un percorso che suddivide la sezione pittorica e la sezione scultorea: entrambi i luoghi espositivi ospitano un gruppo di sculture in cartapesta, a sottolineare la diffusione dell'immagine del santo mediante una tecnica particolarmente diffusa nel Salento e la cui fortuna è proprio legata alla statuaria di tipo religioso.
Una sezione particolarmente interessante è quella allestita all'interno del Castello, in cui sono presentate filologicamente una serie di statue in cartapesta, che raffigurano il santo nei suoi abiti religiosi (saio di San Francesco) e in estrema umiltà, e che costituisce una particolare produzione di carattere religioso-devozionale di artigianato salentino, legata ad un tipo di fede, una devozione profonda, una pietas religiosa che caratterizza intimamente il vissuto popolare di quest'area.
La mostra è inoltre arricchita da opere di particolare pregio per la loro singolarità, come la Stauroteca (con Estasi di San Giuseppe da Copertino), proveniente dalla chiesa di Santa Maria di Betlem di Sassari; una tela raffigurante San Giuseppe da Copertino, attribuita a Paolo Albertoni (pittore attivo a Roma dal 1670 al 1695), che costituisce importante testimonianza in quanto unico ritratto del santo in vita, realizzata a Osimo poco prima della sua morte. Altre testimonianze dirette del santo, sono rappresentante dal Reliquario ad urna contenente il saio di san Giuseppe da Copertino proveniente dalla Chiesa di san Francesco d'Assisi di Carpi e la reliquia del saio indossato dal frate, proveniente dalla Chiesa matrice di Carbonara (BA).
La maggior parte delle opere in mostra, di maggiore o minore fattura, sono state sottoposte ad interventi di restauro da parte del Laboratorio di restauro della Soprintendenza di Bari, che ne ha riportato alla luce il pregio e la bellezza, oltre alla rarità dei manufatti.
Complessivamente la mostra è la prima retrospettiva sull'iconografia del santo, patrono degli studenti, non a caso organizzata in un periodo particolarmente florido di iniziative a carattere celebrativo-devozionale intorno alla figura di san Giuseppe da Copertino, a testimonianza della fortuna di questa singolare figura di francescano che si manifestava ai propri devoti sollevandosi in volo.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci