Polittico 2. Studi della Scuola di Specializzazione e del Dottorato di Ricerca in Storia delle Arti dell'Università di Pisa
Testo Italiano e Inglese.
Pisa, 2003; br., pp. 264, ill. b/n e col., cm 21x27.
(Polittico. 2).
(Studi della Scuola di Specializzazione e del Dottorato di Ricerca in Storia delle Arti dell'Università di Pisa. 2).
ISSN 1594-1663.
collana: Polittico
ISBN: 88-8492-108-2
- EAN13: 9788884921086
Soggetto: Arti Grafiche (Disegno, Incisione, Miniatura),Pittura,Restauro Tecniche di conservazione Beni Culturali,Saggi (Arte o Architettura),Scultura
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Nessun Luogo
Testo in:
Peso: 1.2 kg
Polittico è lo strumento che il Dipartimento di Storia delle Arti dell'Università di Pisa si è dato per far conoscere e valorizzare le ricerche compiute dai migliori giovani studiosi che si sono formati all'interno della sua Scuola di Specializzazione e del suo Dottorato di Ricerca. Il titolo allude alla struttura di questa pubblicazione annuale, che è composita e varia quanto lo è lo spettro di discipline insegnate nel Dipartimento, ma al tempo stesso è concettualmente unitaria per il comune carattere di apertura culturale e di rigore metodologico cui sono ispirati gli studi in essa presentati. A dimostrazione di ciò, il presente fascicolo, che è il secondo della serie, tocca i temi più diversi, dalla fortuna critica dei mosaici medievali in età moderna alla presunta passione per l'alchimia del Parmigianino, dal peculiare misticismo di Zurbarán alla poetica del Borromini analizzata attraverso le fonti seicentesche, dalla pratica del restauro all'epoca di Cosimo III de' Medici, al riflesso, nelle statue di Canova, dell'interesse che il grande scultore neoclassico nutriva per la danza. Ben quattro contributi su paramenti tessili inediti, conservati nei luoghi più diversi (da Trieste alla Liguria, dalla Lunigiana alla Sicilia) testimoniano di un filone di studi sulle arti applicate che ha un forte radicamento nel nostro Dipartimento. La cultura figurativa dell'Ottocento è presente attraverso due articoli, uno dedicato all'orientalismo del pittore Stefano Ussi, l'altro che ci fa penetrare nel laboratorio mentale dello scultore francese Auguste Rodin, dove invenzione e ripetizione si nutrono l'una dell'altra. Non mancano incursioni nel campo della più stretta attualità (lo studio di Chiara Leoni sulla teoria e la storia dell'installazione) e pregnanti esempi di ricerca storica e filologica applicata alla cinematografia (l'articolo di Elena Gremigni sulle annotazioni autografe di Murnau alla sceneggiatura del Faust). Infine, la ricerca di Elena Franchi sulla protezione del patrimonio artistico a Pisa durante la seconda guerra mondiale offre al lettore una preziosa documentazione inedita e testimonianze fotografiche di lancinante drammaticità.