Il libro dello splendore
Edizioni SE
A cura di Toaff A. e Toaff E.
Milano, 2018; br., pp. 112.
(Conoscenza Religiosa. 22).
collana: Conoscenza Religiosa
ISBN: 88-6723-417-X
- EAN13: 9788867234172
Testo in:
Peso: 0.54 kg
Il testo classico della Cabbalà è lo "Zohar" (Il libro dello splendore), per secoli considerato sacro all'ebraismo e ancor oggi venerato nei circoli mistici, al pari della Bibbia e del Talmud. Attribuito dai cabbalisti a Rabbi Shim'on bar Yochai, celebre dottore della Mishnà, è ambientato nella Palestina della seconda metà del II secolo dell'era volgare. I protagonisti del libro sono lo stesso Shim'on, suo figlio El'azar e un gruppo di amici e di scolari, che dissertano sul problema dell'uomo e di Dio, partendo dall'interpretazione mistica dei versetti della Bibbia. Il discorso che ne scaturisce non è organico, ma si sviluppa in maniera asistematica, risolvendosi in una molteplicità di omelie dai temi più disparati e spesso prolisse. Le intuizioni emergono quindi con diversa intensità, accavallandosi, ripetendosi e congiungendosi in mille combinazioni differenti. Il quadro che si apre ai nostri occhi è profondamente suggestivo. L'aramaico, la lingua in cui il testo è scritto a richiamare la parlata delle genti di Palestina dei primi secoli della nostra era, ne accresce il vigore e la solennità. Quanto alla data di composizione dello Zohar, i cabbalisti ne sostengono calorosamente l'antichità, riportandolo all'epoca di Rabbi Shim'on bar Yochai. Molti studiosi invece, pur ammettendo che nel testo siano state incorporate tradizioni assai antiche, risalenti anche a quel periodo, sono portati a ritenere che gli elementi principali dello Zohar vadano collocati in epoca più recente. Altri critici, e in primo luogo lo Scholem e la sua scuola, che hanno fornito un eccezionale contributo allo studio del misticismo ebraico, negano risolutamente che in esso si possano comunque ravvisare delle tradizioni tanto antiche da risalire al periodo di Shim'on bar Yochai, e ne stabiliscono la data di composizione, almeno per quanto concerne il nucleo principale del libro, alla fine del XIII secolo. L'autore sarebbe da identificarsi con Moshè de Leon di Valladolid, esponente della Cabbalà spagnola, nel cui ambito si ritrovano molte delle teorie mistiche di cui lo Zohar si fa autorevole portavoce ed entusiasta sostenitore. (Dallo scritto di Elio e Ariel Toaff).