Lettera agli ebrei. Introduzione, traduzione e commento
Edizioni San Paolo
A cura di Urso F.
Cinisello Balsamo, 2014; br., pp. 224, cm 14,5x21,5.
(Nuovissima Versione della Bibbia dai Testi Originali. 152).
collana: Nuovissima Versione della Bibbia dai Testi Originali
ISBN: 88-215-9265-0
- EAN13: 9788821592652
Testo in:
Peso: 0.26 kg
La lettera agli Ebrei, secondo una ormai nota espressione di E. Grässer, non è una lettera, non è di Paolo, né è stata inviata agli ebrei. È invece un magnifico e dotto "discorso di esortazione" (cfr. Eb 13,22) sul sacerdozio di Cristo, messo per iscritto e poi inviato a cristiani vittime di opposizioni e persecuzioni, bisognosi di una parola di incoraggiamento e di consolazione per rimanere saldi in Gesù, "autore e perfezionatore" della loro fede (12,2), unico mediatore tra Dio e gli uomini. Il titolo "Agli Ebrei" (Pròs Hebraíous) non fa parte dell'opera, ma è stato aggiunto successivamente. Infatti, non c'è alcun riscontro nel testo di questo nome o di quello di "giudei" oppure di "Israeliti", né ci sono allusioni a pratiche loro proprie come la circoncisione. Inoltre, non è indicata la regione in cui i destinatari vivono, né le loro origini etniche. Non si sottolinea, altresì, alcuna distinzione tra giudei e pagani. Ciò che è certo è che il predicatore si rivolge a dei cristiani (cfr. 3,14) - e cristiani di lunga data (cfr. 5,12) - i quali sono esortati a rimanere saldi nella fede in Cristo contro tendenze giudaizzanti di ritorno. Proprio questo aspetto, insieme a una conoscenza approfondita del culto giudaico, ha fatto pensare che l'autore si rivolgesse alla comunità di ebrei.