Il corpo impuro e le sue rappresentazioni nelle letterature medievali
Edizioni dell'Orso
A cura di Mosetti Casaretto F.
Alessandria, 2012; br., pp. 640, ill., cm 17x24.
(Ricerche Intermedievali. 5).
collana: Ricerche Intermedievali
ISBN: 88-6274-415-3
- EAN13: 9788862744157
Soggetto: Saggi Storici
Periodo: 1000-1400 (XII-XIV) Medioevo
Testo in:
Peso: 2.09 kg
L'odierna ossessione per la corporeità, oltre ad aver messo prepotentemente al centro della nostra dimensione culturale il corpo come il suo solo orizzonte, ne ha, al contempo, annullato ogni linguaggio, ogni capacità evocativa e simbolica, riducendolo a un mero, muto oggetto fisico. Nel Medioevo, al contrario, il corpo è il ricco e articolato "testo dell'anima": non solo carne contro cui lottare aspramente per la perfezione, ma anche corpo biologico e alchemico, segno e simbolo, fulcro radiante della partecipazione ontologica ed elementale dell'uomo al macrocosmo, nonché glorioso frutto della resurrezione di un corpo trasumanato e, al contempo, di un'anima somatomorfa. Inserito in queste complesse dinamiche, il tema dell'impurità del corpo assume, allora, il valore di una dionisiaca provocazione, ma la sua indagine rivela esiti apollinei altrettanto provocatori: lungi dall'essere, infatti, espressione della teologia medievale (per la quale impuro è il peccato e non il corpo), l'idea di "corpo impuro" risulta, al contrario, il prodotto archetipico di un pronunciamento antropologico sul corpo, percepito a priori come principio materiale e immanente di contaminazione. "Ricerche Intermedievali" fa il punto sui grandi interrogativi della cultura medievale, sgombrando il campo da ogni pregiudizio. Studiosi di diversa estrazione (tardo-antichisti, mediolatinisti, romanisti, germanisti, bizantinisti, umanisti, filosofi, semiologi, storici, storici dell'arte, etc.) qui confrontano opinioni, prospettive e informazioni per "conoscere il Medioevo attraverso i Medioevi" e ridurre per via interdisciplinare paradossi e distanze della cosiddetta "Età di Mezzo".