Archivio di etnografia vol. 1-2 (2015)
Edizioni di Pagina
Rivista del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo (DiCEM) dell'Università degli Studi della Basilicata.
Bari, 2015; br., pp. 174.
Rivista del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo (DiCEM) dellUniversità degli Studi della Basilicata.
collana: Archivio di etnografia. 0001-0002
ISBN: 88-7470-519-0
- EAN13: 9788874705191
Soggetto: Periodici
Testo in:
Peso: 0.84 kg
Il numero doppio dell'annata 2015 dell'«Archivio di Etnografia» propone in apertura, nella sezione "Etnografie", due contributi: il primo, di Mikaela Minga, sull'analisi della canzone di Korça, considerata nell'ambito delle pratiche musicali dell'Albania del primo Novecento, e studiata a partire dal significato di 'urbano' in musica e dal modo in cui la presenza europea e occidentale ha inciso sulla vita urbana; il secondo, di Marco Sottilotta, esamina le politiche di patrimonializzazione delle tombe regali attuate, in contesto postcoloniale, dal governo del Buganda, mediante un approccio che consente di problematizzare il rapporto fra la cultura ganda e il proprio passato. Irene Salerno, in "Saggi", presenta uno studio dei culti di possessione oracolare dello Himachal Pradesh (India di nord-ovest), con riferimento alle valli himalayane del distretto di Kulu, nelle quali l'autrice approfondisce il rapporto fra tradizione e innovazione e i legami tra le forme che tali culti assumono e le pratiche di tipo sciamanico; mentre, in "Repertori", Gian Luigi Bruzzone ripercorre il rapporto fra il conte Arrigo Balladoro (1872-1927) e Raffaele Corso (1885-1965). "Sequenze" accoglie un contributo sulla pratica della pesca artigianale in Alagoas (Nordest del Brasile) di Josemary Omena Passos Ferrare, autrice del testo introduttivo, e di Vita Santoro, responsabile del materiale fotografico, prodotto nel 2015. Seguono altri due scritti contenuti nella sezione "Storie": rispettivamente, Giovanni Fornaro espone un'analisi comparativa fra alcune differenti versioni di un rituale tradizionale diffuso in Basilicata, in Puglia e in altre regioni del Mezzogiorno d'Italia, a partire dalle rilevazioni condotte da Ernesto de Martino nel 1952; invece, Omerita Ranalli propone un'intervista ad Alfonso Di Nola, registrata da Giovanna Marini nel dicembre del 1989 e conservata nel Fondo G. Marini dell'Archivio Sonoro "Franco Coggiola" del Circolo Gianni Bosio, che verte su alcuni tra i temi centrali della ricerca di Di Nola sulla devozione popolare intesa quale «fenomeno di resistenza culturale». Infine, in "Taccuino", è presente un contributo di Amelio Pezzetta sulle forme che documentano il culto e la devozione tributati a sant'Antonio da Padova a Lama dei Peligni, piccolo Comune abruzzese della Provincia di Chieti. Chiude il fascicolo la consueta rassegna di recensioni di alcuni volumi di recente pubblicazione.