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Shuhei Endo. Architettura paramoderna

Electa

A cura di Suzuki H.
Traduzione di M. Biagi.
Milano, 2002; br., pp. 211, 100 ill. b/n, 100 ill. col., cm 22x28.
(Documenti di Architettura. 144).
(Architettura).

collana: Documenti di Architettura

ISBN: 88-435-9848-1 - EAN13: 9788843598489

Soggetto: Architetti e Studi

Periodo: 1960- Contemporaneo

Luoghi: Nessun Luogo

Extra: Arte Orientale & Indiana

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.06 kg


Endo può essere definito un architetto dell'acciaio, poiché predilige decisamente questo materiale negli edifici che progetta, sperimentandone le infinite possibilità. Le sue opere, apparentemente prive di senso, trasmettono un senso di libertà: le lamiere di acciaio ondulato si avvitano a spirale, si avvolgono attorno all'edificio in strati sovrapposti come petali di fiori, o si dispongono su diversi livelli a formare una membrana, dando vita a luoghi aperti. Un modo di concepire l'architettura che si manifesta soprattutto nelle "grandi coperture" che ospitano uffici, come Rooftecture N (Nisinomiya, Hyogo, 1998), o spazi di sosta e di incontro, come Rooftecture T (Fukui, 1997), ma anche nelle abitazioni private, come Springtecture H (Harima, 1998).

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci