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Confini e Conflitti. Visioni del Potere nel Tappeto Figurato Orientale. Borders and Battles. Pictorial Oriental Carpets. A Vision of Power

FSP Edizioni

Rovereto, Palazzo Alberti Poja, 27 Marzo - 11 Ottobre 2015.
Testo Italiano e Inglese.
Rovereto, 2015; ril., pp. 368, ill. col., cm 23,5x31.
(Arte. 1).

collana: Arte

ISBN: 88-940286-0-7 - EAN13: 9788894028607

Soggetto: Saggi (Arte o Architettura),Tessuti (Arazzi, Tappeti, Ricami)

Periodo: 1960- Contemporaneo

Extra: Arte Orientale & Indiana

Testo in: testi in  inglese, italiano  testi in  inglese, italiano  

Peso: 2.41 kg


Nella cornice di Palazzo Alberti Poja a Rovereto, saranno ospitati 50 war rugs selezionati dalla collezione della Fondazione Sergio Poggianella: p revalentemente annodati e più raramente tessuti o ricamati, sono manufatti realizzati per la gran parte in Afghanistan, ma anche in Pakistan (alla cui frontiera nord-ovest si erano stanziate le nuove manifatture dei profughi afghani) e in Iran (dove ancora oggi si contano circa tre milioni di rifugiati afghani), oltre che in Asia Centrale e in Cina.
Tra i loro soggetti, rappresentazioni geografiche del mondo e della regione afghana che vanno da veri e propri planisferi arricchiti dal catalogo delle bandiere degli Stati, alle carte politiche e tematiche, al paesaggio, al ritratto dei personaggi pubblici, persino la banconota con il "dollaro"; con o senza le "armi". I war rug hanno goduto della massima fortuna e di un significativo interesse commerciale nel periodo compreso tra l'invasione sovietica dell'Afghanistan (1979-1989) e la missione Enduring Freedom (2001-2006), ben oltre i confini dello stesso Afghanistan

La loro origine rimane però ancora tutta da indagare, costituendo tale produzione un esempio di drastica rottura con la tradizione del tappeto orientale. Come ha spesso sottolineato Enrico Mascelloni , uno dei massimi esperti di war rugs al mondo , e come scrive nel catalogo a corredo della mostra, "persino gli esemplari della produzione più recente e in qualche modo finanche "decadente", quella tra la fine degli anni Novanta e i primi anni del Duemila, hanno radici in una produzione modernista che li precedeva di molti anni. Le armi moderne figuravano infatti in molti esemplari di soggetto vario che plausibilmente precedevano l'occupazione sovietica e lo scoppio della guerra ". Al punto che il primo esempio di war rug sembrerebbe risalire agli anni Trenta, quando in un tappeto compaiono le armi accanto alle figure di geisha; e già negli anni Venti, nel contiguo Khotan, segni della modernità come navi, aerei e treni in velocità vengono introdotti nei tappeti con i paesaggi urbani. Se si pensa infine ai tappeti in cui è caratterizzante il soggetto geografico , il più antico di cui si ha notizia al momento è un Bakhtiari dei primi anni del XIX secolo.

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