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La Madonna delle Grazie di Magione

Effe Edizioni

Perugia, 2011; br., pp. 192, ill. b/n e col., tavv., cm 17x24.

ISBN: 88-96591-65-1 - EAN13: 9788896591659

Soggetto: Architettura e Arte Religiosa,Pittura

Periodo: 1000-1400 (XII-XIV) Medioevo

Luoghi: Umbria e Marche

Extra: Religione e Arte Religiosa

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.63 kg


La Maestà di Magione, trecentesco affresco noto come Madonna del latte, conservato all'interno della Chiesa della Madonna delle Grazie a Magione, viene, dallo storico dell'arte Elio Lunghi, ricondotta alla scuola senese e, non, come affermato fino ad oggi da eminenti studiosi, a quella umbra. L'importante scoperta è stata pubblicata nel volume La Madonna delle Grazie, edito da EFFE Fabrizio Fabbri editori, a cura di Giovanni Riganelli, Alessandra Tiroli, Elvio Lunghi e Carla Mancini. Il libro, presentato l'8 dicembre, raccoglie gli ultimi studi fatti sulla storia dell'edificio religioso, sui restauri di cui è stato recentemente oggetto e sulle più recenti ricerche sull'affresco della Madonna del Latte "Se il dipinto fosse il frutto di una commissione da parte di una confraternita o dell'università rurale, logica vorrebbe cercarne l'autore nel comune dominante di Perugia è [...] ma il dipinto fu donato da un nobil signore che lasciò il proprio volto, lo stemma, il nome e la data in calce all'immagine sacra" ha dichiarato Lunghi e, proprio partendo dal "nobil signore" identificato in Francesco Casati importante signore di Cortona, attraverso comparazioni fotografiche e ricerche nei documenti d'archivio, lo studioso ha elaborato la sua ipotesi, secondo cui il pregevole affresco, "non arte popolare ma commissione di proprietari di terre" è da riportare all'area senese e attribuibile, secondo Lunghi, a Bartolo di Fredi e Jacopo di Mino del Pellicciaio.
La presentazione del volume chiude una parte dei lavori che hanno interessato l'edificio della chiesa di Santa Maria delle Grazie, posta nel centro storico di Magione, di proprietà del Comune è luogo di culto tuttora tra i più sentiti del capoluogo. I restauri hanno consentito anche la riscoperta di un interessante ciclo Mariano eseguito intorno al Seicento tuttora oggetto di studio.
Come ha spiegato l'assessore alla cultura, Giacomo Chiodini, l'intervento rientra in una attenta tutela e valorizzazione del patrimonio storico artistico conservato all'interno delle chiese del territorio di cui sono state fatte diverse ricognizioni, con gli enti preposti, per valutarne le condizioni delle opere che vi sono conservate. Un importante ruolo è svolto dalle associazioni, per quello che riguarda Santa Maria delle Grazie, un ruolo importante è stato svolto dalla locale Pro Loco come ha spiegato il presidente Luigi Bufoli nel ricordare come il restauro sia stato possibile grazie anche ai ventunomila euro raccolti grazie al contributo dei cittadini a cui si sono aggiunte, oltre al contributo del Comune, il sostanziale sostegno di attività private.
Il sindaco, Massimo Alunni Proietti, ha sottolineato l'importanza della valorizzazione del patrimonio storico artistico anche ai fini turistici e della necessità di creare itinerari di cui già la chiesa fa parte con il desiderio di portare a compimento il restauro che consentirebbe di riportare alla luce tutti gli affreschi ancora coperti dall'intonaco Intervenuti, gli autori, la restauratrice della cooperativa Kyanos, Paola Monacchia, della Deputazione di Storia Patria per l'Umbria, don Stefano Orsini.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci