Paola Drigo settant'anni dopo
Fabrizio Serra Editore
A cura di Bartolomeo B. e Zambon P.
Pisa, 2009; ril., pp. 292, ill., cm 17,5x25.
(Biblioteca di "Studi Novecenteschi").
collana: Biblioteca di "Studi Novecenteschi"
ISBN: 88-6227-157-3
- EAN13: 9788862271578
Soggetto: Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 0.84 kg
Paola Drigo (Castelfranco Veneto, 4 gennaio 1876 - Padova, 4 gennaio 1938), una delle voci più importanti e originali della narrativa italiana (e veneta in particolare) della prima metà del Novecento, fu autrice di una serie di racconti e di due romanzi, pubblicati ambedue nel 1936: Fine d'anno e Maria Zef. Il giudizio, e la riscoperta dell'opera della scrittrice, ascrissero per sempre Paola Drigo a quel gruppo che a inizio Novecento affermò una forte e viva presenza femminile nel panorama letterario italiano: i suoi libri si accompagnarono a quelli di Deledda, Negri, Aleramo, certo meno aggressivi, ma non diversamente acuti e perspicui nel documentare l'insofferenza e il disagio di una generazione di donne che pensava con la propria testa e non voleva saperne di restare confinata in casa. Così come i romanzi, anche i racconti denunciavano le sofferenze femminili in una società oppressivamente patriarcale, la quale pretendeva, non senza crudeltà e violenza, la più assoluta subordinazione. A settanta anni dalla morte, il volume che qui si presenta, raccogliendo gli Atti di un convegno tenutosi a Padova nell'ottobre del 2007, vuole svolgere una riflessione critica approfondita sull'opera di quella che è stata certamente la maggiore scrittrice d'area veneta della prima metà del ventesimo secolo e di cui oggi l'Archivio degli Scrittori Veneti del Novecento ha la fortuna di custodire le carte.