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Rivista di Letteratura Italiana. Carlo Goldoni in Europa. 25. 1. 2007

Fabrizio Serra Editore

A cura di Crotti I.
Pisa, 2007; ril., pp. 280, ill. b/n, cm 17x24,5.
(Rivista di Letteratura Italiana. 25).

collana: Rivista di Letteratura Italiana

Altre edizioni disponibili: ISSN 0392-825X

ISBN: 88-8147-592-8 - EAN13: 9788881475926

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.78 kg


La ricorrenza del terzo centenario della nascita di Carlo Goldoni, che viene a cadere proprio in questo 2007, rappresenta un'occasione propizia per seguitare a mettere a fuoco una serie di prospettive analitiche e interpretative attente non solo ai molteplici aspetti dei testi, ma anche alle disparate tavole delle scene come alle diverse modalità di ricezione da parte del pubblico delle opere goldoniane. Diviso in tre sezioni, dedicate rispettivamente a Interpretazioni e prassi sceniche, Alterità goldoniane e Prospettive novecentesche, il presente fascicolo continua questo lavoro d'analisi e, al contempo, offre apporti atti a suggerire percorsi interpretativi ulteriori e approcci metodologici innovati. La prima di queste sezioni affronta un articolato ventaglio di problematiche: si tratta di prospettive relative, fra l'altro, al rapporto che il drammaturgo intrattenne con l'elaborazione teorica della cultura teatrale, oppure concernenti alcuni melodrammi giocosi composti nel 1750, in cui il quoziente comico sorge non già dal desiderio di un mondo migliore bensì dalla critica di quello presente; e ancora, riguardanti determinati stilemi ricorrenti nel magistrale linguaggio della finzione di Mirandolina, di cui si colgono gli scanditi ritmi binari, ternari e quinari. Nella seconda sezione gli interventi provvedono a interrogare i molti volti dell''altro', che si annidano con inusitata vitalità drammaturgica in tutta la produzione del veneziano, venendo a costituire un eloquente 'luogo' rivelatore delle plurime identità nazionali e sopranazionali che si aggirano tra le pièces. Prese in esame sono le peculiari opzioni esotiche delle stagioni comiche 1753-1758, supportate sia dagli ampi spazi del teatro San Luca, sia dall'incisivo ruolo, anche virato verso il tragico e il melodrammatico, svolto dalle attrici. Inoltre, indagare in termini documentali l'emblematico riscontro ottenuto dal teatro goldoniano già a partire dagli anni quaranta del Settecento in ambito tedesco e, grazie a detto tramite, in altre aree linguistiche, costituisce un'ulteriore linea di ricerca dalle spiccate valenze culturali. Infine la parte terza conclude la ricerca guardando in dettaglio ad alcune prospettive novecentesche dotate di indubbio rilievo. L'attenzione dimostrata in particolare per le regie di Strehler e Visconti, di Squarzina e De Bosio, di Ronconi, Patroni Griffi e Castri mette in rilievo la funzione svolta da determinate compagnie e il ruolo sostenutovi da specifiche figure d'interpreti, nella ricerca dell'equilibrio più appropriato fra corporeità, parola e spazialità.

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