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Tipofilologia. Rivista internazionale di studi filologici e linguistici sui testi a stampa. 1. 2008

Fabrizio Serra Editore

Pisa, 2009; br., pp. 184, cm 17x24.
(Tipofilologia. Rivista internazionale di studi filologici e linguistici sui testi a stampa. Rivista annuale diretta da Antonio Sorella. 2008. 1).

collana: Tipofilologia. Rivista internazionale di studi filologici e linguistici sui testi a stampa

Altre edizioni disponibili: ISSN 1971-9086

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.6 kg


Lo studio dei testi a stampa offre oggi, grazie ai metodi di una filologia ormai autonoma rispetto a quella dei manoscritti, strumenti specifici atti a indagare fisionomia, caratteristiche, modalità di trasmissione, di tradizione e di ricezione dei testi tra umanesimo ed età moderna sullo sfondo europeo. "Tipofilologia" si rivolge infatti a un settore scientifico che negli anni recenti ha registrato ingressi e risultati di notevole rilievo, ma che attende ulteriori importanti verifiche metodologiche e settoriali. La ricerca tipofilologica si sviluppa soprattutto sul versante dell'ecdotica e critica del testo, valutando l'autorità testuale del testimone a stampa ed esaminandone le peculiarità (genesi redazionale; varianti della tradizione a stampa; rapporti con eventuali testimoni manoscritti; fortuna della 'vulgata' dell'edizione a stampa di riferimento), e sul versante complementare della filologia e bibliografia materiale o testuale, ovvero della classificazione e interpretazione della casistica dei fenomeni di varianti introdotte negli esemplari a stampa (errore materiale e involontario del tipografo, intervento dell'autore, intervento più o meno arbitrario di correttori e revisori). Nel processo della stampa, anche quando in tipografia giunge un manoscritto preparato o fatto preparare dallo stesso autore, intervengono molti passaggi che possono influire sul testo effettivamente edito. Il compositore può commettere errori, come e più di un normale copista, oltretutto perché deve riprodurre lettere e parole con caratteri capovolti e avere l'abilità di leggerli raddrizzandoli mentalmente senza l'ausilio di uno specchio. Durante la stampa, i battitori possono sollevare caratteri e poi riposizionarli in modo errato, in modo da modificare il testo in alcuni punti su una parte soltanto del numero complessivo dei fogli previsti per la moltiplicazione di una data forma di stampa. A loro volta, i correttori di tipografia o i revisori, che in genere si fanno portare le bozze a casa, possono avere la libertà di intervenire anche dopo l'inizio della moltiplicazione della forma, introducendo correzioni durante la stampa. In ogni caso, i fogli già stampati di una forma prima degli interventi correttorii o degli aggiustamenti di vario tipo non vengono eliminati, in genere, ma utilizzati al pari degli altri. Succede così che oggi possiamo trovare esemplari diversi, cioè portatori di 'varianti interne', in una medesima edizione antica. La bibliologia anglosassone del sec. xx si è particolarmente interessata allo studio di tali varianti, anche perché esse furono riscontrate dagli studiosi nei diversi esemplari superstiti della famosa edizione in folio dei drammi shakespeariani, unica testimonianza disponibile della volontà dell'autore, in mancanza di autografi o di una tradizione manoscritta parallela. La bibliografia testuale italiana ha avuto la sua nascita vera e propria alla fine degli anni '70, quando Conor Fahy cominciò a divulgare in Italia le principali acquisizioni della Textual Bibliography anglosassone e soprattutto ad applicarle a testi italiani, in particolare all'edizione definitiva dell'Orlando furioso (1532). La scoperta di varianti d'autore (e di un autore del calibro di Ariosto), ha aperto la strada a una maggiore considerazione della disciplina all'interno della filologia europea. La tipofilologia si delinea così oggi come una disciplina che utilizza la bibliografia testuale e la linguistica storica per una più complessa ricostruzione del testo e del ruolo esercitato dall'autore e dalla sua ultima volontà in rapporto agli altri fattori e figure professionali entrati in gioco prima, durante e dopo il processo della stampa.

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