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Gilardo da Lodi e la pittura d'uva in Lombardia nel Seicento e nel Settecento

Federico Motta

A cura di Gipponi T.
Lodi, Chiesa di San Cristoforo, 24 aprile - 6 giugno 2004.
Milano, 2004; ril., pp. 168, 30 ill. b/n, 78 tavv. col., cm 25x28.
(Cataloghi di Mostra).

collana: Cataloghi di Mostra

ISBN: 88-7179-453-2 - EAN13: 9788871794532

Soggetto: Arti Grafiche (Disegno, Incisione, Miniatura),Pittura,Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura)

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento

Luoghi: Lombardia

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.65 kg


11 Introduzione
Tino Gipponi

13 Non solo uva
Maria Silvia Proni

23 La pittura doca tra Lodi e Crema un groviglio di recente dipanato
Ulisse Bocchi

33 La famiglia Volò, Ludovico Caffi e Griarda da Lodi
Gianluca Bocchi

43 Appendice
Licia Carubelli

La putiora a Cremo dai Ciartlini a Giacomo Denti
Licia Carubelli

35 La natura morta d'uva la vigna piacetina
Ferdinando Arisi

65 Catalogo delle opere

163 Fonte manoscritte e bibliografia

INFORMAZIONI DELL'EDITORE:
Settantasei opere per rappresentare un tema tra i più affascinanti dell'intera storia dell'arte, quello della natura morta.
Fiori, frutti, animali e oggetti inanimati interpretati in una chiave di intensa partecipazione, non solo come prova di abilità nel contraffare la natura o come soggetti di studio sulla luce, ma anche come portatori di densi significati allegorici, simbolici e morali.
Negli ultimi anni è in corso una riscoperta e rivalutazione di
questo genere, in notevole parte dovuta all'attenzione degli studiosi e alle loro proposte e identificazioni che hanno dipanato più di una attribuzione.
E proprio questa nuova e intensa attività di studio ha rivelato come la Lombardia sia stata la culla della natura morta e abbia testim
oniato e diffuso il cambiamento di gusto che ha percorso la storia dell'arte europea.


Filo conduttore del percorso espositivo è, quindi, proprio la trattazione dell'uva, nelle diverse interpretazioni della sua corposità, che in terra lombarda ha dato vita a un vero e proprio filone pittorico, fino a rendere l'uva una protagonista assoluta nell'area compresa fra le città di Lodi, Crema e Piacenza.
La mostra si concentra in particolare sul lavoro di Gilardo da Lodi. Sedici le opere esposte di questo maestro cui oggi vengono riferiti con certezza gli effettivi quadri senza più confusione o sovrapposizioni come in passato.


Gli artisti presentati in questa raffinata e originale mostra, oltre a Gilardo da Lodi, sono Panfilo Nuvolone, Vincenzo Volò, Giuseppe Volò detto il Vicenzino, Francesca Vicenzina, Francesco Codino, Giacomo Desti, Ludovico Caffi, Bartolomeo Arbotori, Marco Antonio Rizzi, Antonio Gianlisi padre e figlio, il Todeschini, Angelo Maria Crivelli e il figlio Crivellino, Felice Boselli, lo Pseudo Fardella, Scarpetta, Antonio Cifrondi. Le opere conservano il loro antico fascino, sempre più amate dai visitatori e frequentatori delle esposizioni oltre che sempre più ricercate dai collezionisti e apprezzate dal mercato artistico.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci