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Sargent e l'Italia

Ferrara Arte

Ferrara, Palazzo dei Diamanti, 22 settembre 2002 - 6 gennaio 2003.
Los Angeles, Los Angeles County Museum of Art, 9 febbraio - 11 maggio 2003.
Denver, Denver Art Museum, 28 giugno - 21 settembre 2003.
Ferrara, 2002; br., pp. 376, ill. b/n e col., 72 tavv. col. num. n.t., cm 23x30.

Soggetto: Pittura e Disegno - Monografie

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Luoghi: Nessun Luogo

Extra: Arte inglese

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 2.08 kg


L'americano John Singer Sargent, nacque a Firenze, si formò a Parigi e fu celebre in vita soprattutto come ritrattista tra l'aristocrazia e l'alta borghesia d'Inghilterra e d'America. Fra i numerosi paesi in cui visse e lavorò, l'Italia, incarnazione dei suoi ideali artistici, e fonte inesauribile di ispirazione, esercitò un'influenza duratura e profonda sulla sua arte, divenendo la patria della sua immaginazione. La rassegna Sargent e l'Italia, organizzata da Ferrara Arte con il Los Angeles County Museum of Art, e successivamente ospitata dal Denver Art Museum, è la prima dedicata all'artista nel nostro paese, ed è anche la sola che abbia indagato il rapporto di Sargent con l'arte e la cultura italiana, attraverso una scelta di opere, sessanta olii e trenta acquerelli, tra le più belle e coinvolgenti di tutta la sua produzione. Le scene di genere ambientate a Capri e a Napoli del 1878 e le rappresentazioni di Venezia dei primi anni Ottanta, aprono il percorso di mostra dando conto della sua produzione giovanile. In questi dipinti lirici, ora solari, ora giocati sui tenui chiaroscuri dell'intima penombra di una calle o di un interno veneziano,emerge la straordinaria sensibilità del pittore nel rendere, con pennellate libere ed incisive, le diverse sfumature della luce e dell'atmosfera. La risposta di Sargent all'Italia se da una parte fu profondamente personale, dall'altra fu ispirata dall'ambiente culturale e sociale in cui l'artista visse. La sezione dedicata ai ritratti comprende sia quelli di alcune personalità di spicco che condivisero e influenzarono la sua esperienza italiana, sia quelli di carattere mondano raffiguranti eleganti signore appartenenti al bel mondo internazionale. Al volgere del secolo, durante lunghi soggiorni sulle Alpi e nei luoghi della sua fanciullezza, Sargent si dedica al paesaggio, lavorando ad olio ed acquerello, dipingendo essenzialmente per il proprio piacere. Le opere presenti in mostra, con le loro superfici ricche di materia pittorica, le forme frammentate e la pennellata irregolare, svelano un taglio estremamente moderno. Straordinariamente belli sono i ritratti eseguiti sulle Alpi delle nipoti e delle amiche in abiti turchi o avvolte in scialli di cashmere, i cui motivi a spirale accentuano nelle modelle sensualità e abbandono. La sezione della rassegna dedicata ai giardini e all'architettura testimonia dell'incanto che esercitarono sull'artista la delicata eleganza dei giardini all'italiana e l'arte rinascimentale e manierista. Un posto particolare occupa Venezia, dove Sargent tornò anno dopo anno per dipingere da diverse angolature facciate di palazzi e chiese, canali e campi. Questa serie di olii e acquerelli parla della passione dell'artista per la qualità della luce della città lagunare e per la sua architettura irripetibile. Di grande bellezza, infine, è la serie di studi eseguiti nelle cave di Carrara. Lontane dall'ispirazione romantica dei dipinti veneziani, queste opere raffigurano massicce superfici rocciose macchiate dal sole e sorprendenti strutture geologiche.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci