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Schätze der Liao. Chinas vergessene Nomadendynastie (907-1125). Catalogo della mostra (New York, 2006; Köln, 2007; Zürich, 2007)

Five Continents Editions

Torino, Piazza San Carlo, 15 settembre - 29 ottobre 2006.
New York, Asian Society, 4 ottobre - 31 dicembre 2006.
A cura di Hsueh-man Shen.
Milano, 2006; br., pp. 352, ill., cm 23x30.

ISBN: 88-7439-333-4 - EAN13: 9788874393336

Soggetto: Collezioni,Pittura,Saggi (Arte o Architettura),Scultura

Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico,1000-1400 (XII-XIV) Medioevo

Luoghi: Extra Europa

Extra: Arte Orientale & Indiana

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.1 kg


Gilded Splendor: Treasures of China's Liao Empire (907-1125) è una delle prime opere organiche dedicate a una dinastia poco conosciuta ma di grande rilievo storico.
Intorno al 1100 d.C. la maggiore potenza dell'Asia orientale non era rappresentata dalla dinastia cinese Song o dalla corte imperiale di Heian in Giappone, bensì dall'impero Liao. Fondato con stupefacente rapidità all'inizio del decimo secolo, al limitare orientale delle steppe eurasiatiche, da una confederazione di nomadi chiamata Qidan, l'impero Liao finì per estendersi su gran parte della Manciuria, la Mongolia orientale e la Cina settentrionale.
Malgrado fosse potente ed esercitasse una vasta influenza, l'impero si dissolse quasi con la stessa subitaneità con la quale era sorto, e cadde nel 1125 travolto da un'altra ondata di popolazioni nomadi.
Questo libro illustra per la prima volta una straordinaria serie di manufatti artistici trovati nel corso di alcune fondamentali scoperte archeologiche. Il capolavoro è il corredo funerario della principessa Chen, nipote di Jing Zong, imperatore tra il 969 e il 982.
Comprende le maschere mortuarie di bronzo dorato della principessa e di suo marito, la veste funeraria di filo d'argento, la corona di argento dorato, i calzari e il cuscino, i gioielli di oro, argento, giada e altri materiali esotici come l'ambra e il cristallo.
Le tradizioni nomadi sono presenti con oggetti tipici quali i finimenti d'oro, argento, giada per i cavalli, e una sella di legno con decorazioni di argento dorato. Tra gli oggetti sono degni di nota un posatoio di giada e filo d'oro per i falconi, un pinnacolo di giada a forma di scettro, e coltelli di giada e argento da caccia.
Ci sono anche ceramiche, tessuti, manufatti lignei, compresi alcuni modellini architettonici, e tutti attestano una cultura materiale complessa e sofisticata, frutto dell'interazione tra le tradizioni nomadi e cinesi. La scoperta in tempi recenti di alcuni reliquari a pagoda dimostra l'originalità della cultura buddista Liao.
Oltre a possedere un intrinseco fascino, il suntuoso materiale presentato in questo volume eloquentemente riporta in vita una dinastia dimenticata e la sua cultura.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci