Il nichilismo alla sfida della sostenibilità nel mondo civile
Franco Angeli
A cura di Limone G.
Milano, 2008; br., pp. 488.
(L'era di Antigone. Dip. st. giur. Uni. Na. 2).
(L'era di Antigone. Dip. st. giur. Uni. Na. 2).
collana: L'era di Antigone. Dip. st. giur. Uni. Na
ISBN: 88-464-9544-6
- EAN13: 9788846495440
Testo in:
Peso: 0.71 kg
Il problema del nostro tempo, ben più che l'ateismo, è il nichilismo. Se niente è, perché dovrebbe tenersi un certo comportamento anziché l'altro? Perché un tale comportamento piuttosto che la sua negazione? La domanda di Leibniz acquista qui un'altra forma e un'altra risonanza. Se è vero infatti che nella modernità si conservava e potenziava l'idea di un valore della storia, delle istituzioni, la scienza contemporanea sa che tutto il nostro mondo morrà con la catastrofe del sole e di ogni cosa che ne dipende. Che cosa potrà mai restare come metro del valore? Si tratta allora di domandarsi quale sia la dignità di ogni vita concreta: dignità che non è la qualità di vita che volta per volta si scelga e che non è il puro plesso di doveri cui si è crudamente sottoposti, perché è piuttosto l'incrocio virtuoso di espressioni e di limiti, di diritti e di doveri, rispetto agli altri e rispetto a se stessi, di confini da non varcare e di confini da non far varcare, di qualità nobili che abilitano e vincolano. Si tratta di capire quanto di questa idea di nobiltà ci venga dalla tradizione, e da tradizioni anche diverse fra loro. E si tratta di capire quante di queste percezioni di dignità si stiano oggi storicamente sedimentando nella nostra idea di bisogni fondamentali - e di diritti e doveri fondamentali, in quest'epoca che noi abbiamo consapevolmente chiamato L'era di Antigone.