«Parlando cose che 'l tacer è bello». Messinscena del Dialogo nella letteratura italiana. Dal «Dialogo coi morti» al «Colloquio» coi fantasmi della mente
Franco Cesati Editore
A cura di Tortora M. e Ubbidiente R.
Firenze, 2013; br., pp. 268, cm 16x23.
(Quaderni della Rassegna. 83).
collana: Quaderni della Rassegna
ISBN: 88-7667-462-4
- EAN13: 9788876674624
Testo in:
Peso: 0.44 kg
Il volume raccoglie gli Atti della Sezione omonima organizzata nell'ambito del XXXII Congresso internazionale dei Romanisti tedeschi svoltosi nel 2011 presso l'Università degli Studi di Berlino. Il dialogo con i morti e sulla morte e l'interrogazione dei fantasmi della mente, i temi. Il primo è presente in letteratura sin dall'antichità: Luciano di Samostata, scrittore greco del II secolo d.C. in una rielaborazione in stile classico scrisse "Storia Vera", ma soprattutto trenta "Dialoghi dei morti" che danno inizio ad un vero e proprio "genere" di cui danno ampiamente conto gli autori dei saggi contenuti in questo volume. Tasso, Gaspare Gozzi, Pascoli autori che, attraverso l'interrogazione dei morti, vanno alla scoperta di sé. E poi gli scrittori moderni, quelli che hanno segnato il Novecento, con Montale in testa, nei suoi "Ossi di seppia" e il Federigo Tozzi dolente del "Podere", lo Svevo della "Coscienza di Zeno". Il dialogo con i morti e sulla morte intreccia nei contemporanei come Pirandello, Eduardo De Filippo e Tabucchi con altre e diverse interrogazioni: quelle con i fantasmi della mente e del vivere. Attraverso i contributi del volume si dipana un colloquio serrato che, non a caso, si conclude con "L'Autore a colloquio con un suo modello letterario".