Luce. L'immaginario italiano a Matera. Fotografie storiche dall'archivio 1927-56
Gangemi Editore
Matera, Le Palazziate della Fondazione Sassi ed Ex Ospedale San Rocco, 22 aprile - 15 settembre 2017.
A cura di D'Autilia G.
Roma, 2017; br., pp. 148, ill. b/n, cm 22x24.
(Arti Visive, Architettura e Urbanistica).
collana: Arti Visive, Architettura e Urbanistica
ISBN: 88-492-3460-0
- EAN13: 9788849234602
Soggetto: Collezioni,Fotografia
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Luoghi: Calabria e Basilicata
Testo in:
Peso: 0.68 kg
Dopo Roma, Mantova e Catania, la Mostra LUCE L'Immaginario Italiano approda a Matera. La storia politica, civile, artistica, industriale d'Italia raccontata attraverso i materiali audiovisivi e fotografici dell'Archivio (iscritto al registro Unesco della memoria del Mondo), ci commuove, ci diverte, ci fa scoprire lati inesplorati degli italiani. Ma ad ogni tappa la Mostra dedica un "approfondimento" alla terra a cui approda. Una possibilità di personalizzazione della storia che crea un meccanismo di identificazione identitaria come pochi altri eventi riescono a fare. Ma Matera è una tappa speciale. Quasi rappresentasse il senso della Mostra stessa che parla di uomini e donne e non solo della storia con la S maiuscola. Matera è un apologo dell'Italia e della forza della sua gente. Da ultima fra gli ultimi è oggi uno dei luoghi centrali del Mondo, per bellezza, capacità di riscatto, successo. La miseria e l'abbandono che alcune delle nostre immagini raccontano, non risalgono a centinaia di anni fa, ma a pochi decenni. E oggi questa città, capitale della cultura europea nel 2019, riconosciuta dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità, è motore di cultura, bellezza, turismo e sviluppo. Il LUCE non poteva mancare questa tappa fondamentale, perché Matera è il senso dell'Archivio Storico, è l'esempio più forte della necessità non solo di ricordare, ma di poter mostrare come i veri protagonisti della storia siano le persone comuni, capaci di trovare in se stessi la linfa che sa squarciare tenebre che sembrano impenetrabili alla luce. Ringrazio chi ha voluto con noi questo appuntamento, in particolare la Fondazione Sassi e il suo Presidente Vincenzo Santochirico, che dimostra come i materiali d'archivio siano vivi e sappiano parlarci anche di futuro