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Acqua nell'arte e arte dell'acqua. Fontane e nasoni di Roma

Gangemi Editore

A cura di Lemmo V. e Verger S.
Roma, 2023; br., pp. 72, ill., cm 22x22,5.
(Arti Visive, Architettura e Urbanistica).

collana: Arti Visive, Architettura e Urbanistica

ISBN: 88-492-4629-3 - EAN13: 9788849246292

Soggetto: 1960- Contemporaneo,Collezioni,Urbanistica e Viabilità

Luoghi: Lazio,Roma

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.42 kg


Guardando alle origini della città di Roma si può affermare che questa nasce dall'acqua e grazie a questo elemento indispensabile cresce e si sviluppa fino a diventare una metropoli senza paragoni nel mondo antico, capitale di un Impero immenso. La presenza del fiume Tevere, nel punto dove è più agevole l'attraversamento tra le anse collinari, ha motivato la scelta del luogo di fondazione della città. Lo stesso fiume garantirà il suo sviluppo economico e sarà, fino a due secoli fa, la principale fonte di di acqua potabile per i cittadini. I Romani avevano compreso il grande valore dell'acqua e soprattutto che essa era un bene inestimabile, prezioso e fonte di vita. La realizzazione degli acquedotti fu prioritaria per lo sviluppo della città e ancora oggi rappresenta la testimonianza della grandezza di Roma e del suo avanzato grado tecnologico ed ingegneristico. Infatti, solo grazie ad un loro ottimale utilizzo fu possibile la conseguente espansione urbana e lo sviluppo della civiltà, facendo diventare Roma capitale del mondo e città dell'acqua. Fin dall'antichità Roma era infatti conosciuta come Regina Aquarum e le fontane, oltre a essere luoghi di divertimento e abbellimento, rappresentavano una vera e propria mostra dell'eccezionale disponibilità d'acqua, che accresceva ancora di più la magnificenza e la potenza della città. Dionigi d'Alicarnasso scriveva nel I secolo a.C., ai tempi di Augusto: "Mi sembra che la grandezza dell'Impero Romano si riveli mirabilmente in tre cose, gli acquedotti, le strade, le fognature". La storia dell'acqua trasportata attraverso le condotte ha inizio nel 312 a.C. quando, grazie a Appio Claudio Cieco, giunse a Roma alle falde dell'Aventino la prima acqua attraverso un condotto artificiale lungo più di 16 chilometri. Un vero e proprio fiume di acqua arrivava a Roma in Età Imperiale con i suoi 11 acquedotti la cui gestione era allora nelle mani dei "curatores aquarum". Ancora oggi Roma è ricca di fontane e fontanelle. Alcune sono semplici vaschette, altre sono grandi fontane. Questi magnifici monumenti, costruiti nel corso dei secoli, celebrano il trionfo dell'acqua. In tutta la città se ne contano più di 1.500. La maggior parte si trova nel centro storico, alcune fontane sono nascoste nei cortili dei palazzi e nei giardini delle ville. Roma è famosa anche per i suoi "Nasoni", le caratteristiche fontanelle in ghisa, oltre 2.500 diffuse in tutta la città. Una mostra quindi per celebrare Roma attraverso il più nobile dei quattro elementi ma nello stesso tempo per rendere note ad un vasto pubblico le molteplici iniziative di Acea per la gestione del sistema idrico.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci