Il principio della leale collaborazione tra Stato e regioni
Torino, 2018; br., pp. 122.
ISBN: 88-921-1283-X
- EAN13: 9788892112834
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 0.59 kg
"Le ragioni di questo seminario - come ho avuto modo di sottolineare introducendo i lavori - sono essenzialmente tre. La prima è la mancata approvazione referendaria (dello scorso 4 dicembre) della riforma costituzionale, che era comunque una proposta di soluzione dei problemi e delle tensioni che attualmente caratterizzano i rapporti tra Stato e Regioni. La seconda, di poco tempo antecedente all'esito referendario, è la sent. n. 251 del 2016 della Corte costituzionale che ha fatto alzare di livello il tema della 'leale collaborazione' anche sul piano legislativo e non solo amministrativo. La Consulta, anche se limitatamente ai casi di legge delega, dalla leale collaborazione ha tratto la conseguenza che, laddove vi sia un intreccio di materie attribuite sia alla competenza statale che a quella regionale, il decreto legislativo delegato deve essere preceduto necessariamente da una 'intesa' tra Stato e Regioni. Devo dire che abbiamo avuto una testimonianza concreta degli effetti di questa sentenza perché recentemente, poco prima del seminario, c' è stata una trattativa sulla bozza di decreto legislativo delegato recante la riforma del Testo unico del pubblico impiego n. 165 del ministro Madia: a mio modo di vedere si è avuto un effetto positivo, perché consapevoli di questa novità, si è comunque trovato un punto di caduta per l'intesa. Per quanto riguarda la terza ragione, è chiaro che in questo modo la discussione si pone a livello di principi, di diritto vivente e di convenzioni costituzionali. Bisognerà anche affrontare il tema di come istituzionalizzare il contenuto di quella sentenza e verificare una possibile soluzione sia sul piano delle convenzioni costituzionali, che dal punto di vista legislativo." (dall'introduzione di Antonio Bartolini)