Governo societario, azioni a voto multiplo e maggiorazione del voto
Giappichelli Editori
A cura di Tombari U.
Torino, 2016; br., pp. 187, cm 17x24.
(Quaderni Cesifin. Nuova Serie. 65).
collana: Quaderni Cesifin. Nuova Serie
ISBN: 88-921-0417-9
- EAN13: 9788892104174
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 0.36 kg
Il principio di proporzionalità tra "potere di gestione" e "rischio di impresa" nella S.p.a. è stato posto in forte discussione dal legislatore italiano già con la riforma del 2003 e potrebbe essere arrivato oggi al definitive tramonto. Il "decreto competitività" (d.l. 24 giugno 2014, n. 91 convertito dalla legge 11 agosto 2014, n. 116) ha introdotto nel nostro ordinamento la maggiorazione del voto (art. 127-quinquies TUF) e le azioni con voto plurimo (artt. 2351 c.c. e 127-sexies TUF), che rappresentano novità assai rilevanti per le potenzialità applicative con riferimento alle società per azioni quotate e non quotate, nonché per il profondo impatto sistematico. Nei principali Paesi avanzati, del resto, sono stati già introdotti da tempo strumenti che consentono significative deviazioni dal principio "un'azione-un voto". Nel quadro della globalizzazione dei mercati e della sempre più spinta concorrenza tra ordinamenti, si sceglie, dunque, di avvicinare ulteriormente il diritto societario italiano alle legislazioni degli altri Paesi a capitalismo avanzato. L'intervento del legislatore in materia ha attirato l'attenzione del mondo giuridico ed economico, che ha espresso al riguardo opinioni contrastanti. Se da un lato le novità vengono lette come un'opportunità di modernizzazione e di crescita, dall'altro non mancano critiche legate alla circostanza che alle "nuove" regole si potrebbe ricorrere quali strumenti per attribuire poteri di controllo eccessivi.