Il santuario di Hera alla foce del Sele. Indagini e studi 1987-2006

L'opera illustra i risultati delle campagne di scavo condotte nell'arco di un ventennio presso il santuario di Hera alla foce del Sele, sotto la direzione di J. de La Genière e G. Greco e della Soprintendenza per i beni archeologici di Salerno in collaborazione con l'Università degli Studi di Napoli Federico II. L'opera si articola in due parti; la prima (Atti) è dedicata alla presentazione dello scavo e all'interpretazione critica dei dati da esso scaturiti, la seconda (Studi e ricerche) raccoglie contributi di carattere storico e archeologico che hanno analizzato, nello specifico, classi di materiale recuperato durante le prime esplorazioni al Sele, tra gli anni '30 e '60 del secolo scorso.
Nella prima parte, dopo una sezione introduttiva dedicata alla storia della scoperta e delle prime ricerche, alla temperie storica in cui queste sono state realizzate e alla vasta eco internazionale da queste suscitate (a cura di G. Greco), vengono illustrati i risultati delle indagini geologiche e palinologiche condotte sul sito, mirate alla ricostruzione del paesaggio antico (a cura di Senatore, Pescatore, Mariotti Lippi e Mori Secci). A questi segue, dopo un capitolo introduttivo riguardante la metodologia di indagine e le modalità e le caratteristiche della documentazione (B. Ferrara et alii), la presentazione delle indagini archeologiche realizzate nei diversi settori del santuario dalla metà degli anni '80 fino alla metà degli anni duemila.
La seconda parte è stata dedicata all'approfondimento di alcune problematiche storiche, come quella relativa alla localizzazione del Portus Alburnus (L. Vecchio) e alla sistemazione e all'analisi di materiali degli scavi Zancani-Zanotti Bianco: ceramica attica figurata (S. Visco), lekythos a rilievo di età ellenistica (M. Falcomatà), vasi ad anello (P. Criscuolo), terrecotte figurate di età ellenistica (A. Tomeo, F. Cantone), i bronzi (M. Giacco) e rinvenimenti monetali (R. Cantilena).
Il lavoro costituisce un punto di arrivo importante per la ricerca, non solo per quanto riguarda l'analisi e la comprensione del santuario di Hera alla foce del Sele, di cui si chiariscono molte tematiche spinose e si mettono a fuoco aspetti rimasti per molti anni nebulosi e poco convincenti, ma anche per ciò che offre rispetto a una corretta metodologia di presentazione di uno scavo archeologico che si è avvalso di competenze multidisciplinari e, più in generale, entra a buon titolo nel dibattito sulla organizzazione delle aree sacre in Magna Grecia.