L'anima degli animali. Aristotele, frammenti stoici, Plutarco, Porfirio
Giulio Einaudi Editore
A cura di Li Causi P. e Pomelli R.
Illustrazioni di Sanna A.
Torino, 2015; ril., pp. LXXVIII-554, ill., cm 15x23.
(I Millenni).
collana: I Millenni
ISBN: 88-06-21101-3
- EAN13: 9788806211011
Soggetto: Società e Tradizioni
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico
Luoghi: Extra Europa
Extra: Arte Orientale & Indiana
Testo in:
Peso: 0.01 kg
È lecito maltrattare gli animali? E mangiarli? Molto del dibattito odierno sulla natura e sui diritti degli animali ha avuto prodromi antichi, anche se con categorie diverse dalle nostre. Pietro Li Causi e Roberto Pomelli ci propongono una selezione di testi chiave sul tema, ritradotti per l'occasione e accompagnati da un commento storico-filologico, aprendo suggestive connessioni con la modernità. Il volume raccoglie l'ottavo e il nono libro della "Historia animalium" di Aristotele, i frammenti degli stoici sugli animali, i tre trattati di Plutarco sul vegetarianismo e sulla "questione animale" (De esu carnium, Bruta animalia ratione uti e De sollertia animalium) e infine il "De abstinentia" di Porfirio. Il volume si apre con Aristotele perché sono stati proprio gli studi di questo pensatore e dei suoi allievi a inaugurare una forma di discorso autonomo sugli "zoa". Un discorso non più occasionale e sporadico che, a partire dalle osservazioni sulle differenze fra gli uomini e gli altri animali, risulta seminale e fondativo per gli sviluppi ulteriori del pensiero greco. Dopo Aristotele, uno snodo fondamentale è costituito dagli stoici, paladini del depotenziamento delle funzioni "mentali" degli animali e della deresponsabilizzazione etica degli umani nei loro confronti. Una risposta ferma e decisa alle posizioni stoiche viene dal versante del medio e neoplatonismo, con Plutarco e soprattutto con Porfirio.