Scienziati, patrioti, presidenti. L'Accademia Nazionale dei Lincei (1874-1926)
Gius. Laterza & Figli
A cura di Simili R.
Bari, 2012; br., pp. X-197, ill., cm 14x21,5.
(Percorsi Laterza. 150).
collana: Percorsi Laterza
ISBN: 88-420-9966-X
- EAN13: 9788842099666
Soggetto: Saggi Storici
Luoghi: Italia,Lazio,Roma
Testo in:
Peso: 0.271 kg
Il volume riannoda - attraverso alcune parole chiave (scienza, patria, cosmopolitismo, guerra, dittatura e ricostruzione) - i fili della storia dell'Accademia dei Lincei dagli anni immediatamente successivi all'ingresso delle truppe italiane a Roma fino a quando entrò in rotta di collisione, nel 1926, con l'Accademia d'Italia del regime fascista, concentrandosi sulla vita e sull'attività di cinque dei suoi presidenti-scienziati: Quintino Sella, Francesco Brioschi, Eugenio Beltrami, Pietro Blaserna e Vito Volterra. È stato Sella, geologo, ad esempio, a capire l'urgenza politica di una riforma dell'alta cultura italiana, umanistica e scientifica, tramite un'Accademia che, in quanto diretta emanazione dello Stato, fosse il fulcro della vita intellettuale della nuova Italia. L'ingegnere Brioschi e il matematico Beltrami hanno poi raccolto il testimone proseguendo nell'opera di rinnovamento nazionale: il primo, sottolineando il valore delle competenze tecnico-scientifiche; il secondo, guardando al progresso in corso sul fronte internazionale della ricerca. Il lascito cosmopolita è stato realizzato soprattutto dal fisico Blaserna e dal matematico Volterra. L'Accademia fu tra le prime a sostenere nel 1899 una rete europea con le analoghe consorelle entrando negli organismi internazionali più importanti; mentre Volterra ha portato in dote l'International Research Council e l'International Académie Union, istituzioni fondate alla fine della prima guerra mondiale.