Botto&Bruno. Society, You'Re a Crazy Breed
Hopefulmonster Editore
A cura di Centonze M. e Merz B.
Torino, Fondazione Merz, 9 marzo - 19 giugno 2016.
Testo Italiano e Inglese.
Torino, 2016; ril., pp. 112, ill. b/n e col., cm 15x21,5.
ISBN: 88-7757-262-0 - EAN13: 9788877572622
Soggetto: Collezioni,Fotografia,Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.33 kg
La mostra - a partire dal suo titolo, tratto dal brano "Society" di Eddie Vedder e colonna sonora del film "Into the Wild" - è una sorta di grido per riflettere sul futuro dell a nostr a società e sulla follia contemporanea che tende ad azzerare la memoria per costruire su macerie un presente senza storia .
C itando Marc Aug é "L a storia futura non produrrà più rovine. Non ne ha il temp o " (Rovine e macerie. Il senso del tempo, Bollati Boringhieri, 2004).
Entrando nella spazio espositivo si è avvolti da un paesaggio fotogra fico che ricopre quasi per intero le pareti perimetrali e la pavimentazione, un fitto intreccio di immagini stampate con inchiostri ecosostenibili che riproducono generici scenari di margini urbani uguali e diversi, in tant e parti del mondo.
Sono le perife rie di Botto&Bruno, lo spazio di accumulo di una sorta di degrado delle culture e dello spirito umano , il prezzo pagato nel passaggio dalle civiltà arcaiche e contadine a quelle del cosiddetto "benessere" della nostra contemporaneità.
All'interno di questo scenario degradato gli artisti individuano alcune pause, luoghi di riflessione; si tratta di tre strutture, un silos, un muro e un cinema concepiti dagli artisti come "ristori dell'anima".
Il silos , simile per forma e dimensioni a quelli che occuparono lo spazio esterno della Fondazione , ex centrale termica delle Officin e Lancia, è un luogo in cui la distruzione dell'uomo si è fermata.
Le immagini che lo ricoprono internamente riproducono una natura che si rimpossessa delle rovine , un luogo dell'immaginazi one onirico, che riporta all'antico rapporto con la terra e con la natura.
Segue un secondo elemento particolarmente simbolico: una porzione di muro aggettante da cui escono frammenti di carta, parole e frasi che si disperdono sulle pareti ;
sono i messaggi , i sogni, le istanze che trape lano sui mur i di ogni dove.
Proseguendo nel percorso ci si avvicina ad un a terz a struttura : una piccola sala cinematografica denominata Cinema Lancia , ricostruita sul disegno della facciata dell'ex edificio industriale e ora sede del museo, diventa un altro luogo dove l'immaginazione ha la possibilità di relazionarsi con il pubblico. Nella sala è proiettato in loop l'ultimo e inedito video di Botto&Bruno Kids world , 2016, con musiche composte dagli artisti stessi e da Bartolom eo Migliore.
Il video è realizzato con la tecnica del cut - up , con spezzoni tratti da alcuni film a ccomunati da tematiche care a Botto&bruno e che riflettono le problematiche della vita nelle banlieue : l'inquietudine, la sensazione di solitudine dell'adoles cenza e la ricerca sul vivere il proprio presente .
Botto&Bruno , nati e vissuti sempre nei quartieri di una società operai a costantemente alla ricerca di una nuova identità, raccontano il mondo con lucido e duro realismo mettendo in relazione visione e re altà , inquietudine e sogni, incanto e macerie.
Con questa mostra offrono molteplici letture: quello che resta di un mondo finito distrutto dalla mancanza di un progetto, un mondo sognato, uno sguardo sul futuro; una ipotesi di cosa avverrà se ognuno di noi non riprenderà a far dialogare la ragione con il sentimento e a ritrovare un intenso e rispettoso rapporto con i luoghi.
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Acta Palaeomedica. International Journal of Palaeomedicine. Vol. 3