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I Gusti Collezionistici di Leonello D'Este. Gioielli e Smalti en Ronde-Bosse a Corte

Il Bulino Edizioni d'Arte

Modena. Galleria Estense, 20 dicembre 2002 - 16 marzo 2003.
A cura di Trevisani F.
Modena, 2003; br., pp. 256, 120 ill. b/n e col., cm 17x24.
(Ars Illuminandi).

collana: Ars Illuminandi

ISBN: 88-86251-54-8 - EAN13: 9788886251549

Soggetto: Collezioni,Collezionismo (Bambole, Chiavi, Giocattoli),Oreficeria (Argento, Gemme, Gioielli, Oro),Saggi e Studi sull'antichità

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento

Luoghi: Emilia Romagna

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.84 kg


L'evento è organizzato dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico di Modena e Reggio Emilia con la partecipazione dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Modena e dai Musei Sistini del Piceno - Museo Sistino Vescovile di Montalto Marche.
La raffinata personalità di Leonello d'Este , Marchese di Ferrara dal 1441 al 1450, educato sotto la guida di Guarino Veronese alla più squisita cultura classica, si espresse in un gusto collezionistico e una committenza che portò a corte, accanto ai grandi nomi della pittura del '400, illustri cesellatori e orafi di oggetti rari, miniatori di codici, intrattenendo inoltre un rapporto costante con gli orafi veneziani.
Un prezioso documento dell'Archivio di Stato di Modena, solo di recente portato all'attenzione degli studiosi, attesta l'acquisto, fatto nel 1450 da parte di Leonello medesimo, di due pezzi di oreficeria la cui puntuale descrizione rimanda, senza ombra di dubbio, alle parti più preziose, la facciata anteriore cioè, eseguita in smalto en ronde - bosse, di quel manufatto che attualmente è noto come Reliquiario Sistino, conservato nel Museo Diocesano di Arte Sacra di Montalto Marche (Ascoli Piceno), illustre cittadina marchigiana, sede episcopale che il papa Sisto V (1585-1590) elesse a patria di adozione.
Che Leonello collezionasse manufatti eseguiti nella preziosa e rara tecnica appartenente agli smalti en ronde - bosse era notizia finora inedita; essa finisce per collegare la sua figura in un rapporto presumibile del tutto inesplorato con quel ramo dei Valois individuabile nella casa dei duchi di Borgogna i quali, come è noto, furono fra i principali committenti di questi manufatti.
Aggiungere una nuova tessera al mosaico di una personalità molteplice come quella di Leonello è dunque l'intento di questa esposizione, dove sarà presentato in via del tutto eccezionale il Reliquiario di Sisto V proveniente da Montalto Marche accanto al Cristo morto sorretto da un angelo, cammeo in onice del Museo degli Argenti e delle Porcellane di Firenze; al piatto in calcedonio oro e smalti con la Testa di Giovanni Battista, del Museo del Tesoro del Duomo di Genova; alla Madonna con Bambino in argento del Tesoro della Cattedrale di Mantova, al Bicchiere in cristallo di rocca della Basilica di San Lorenzo a Firenze, alla Pace su lavagna del Museo Nazionale del Bargello di Firenze, alla Pace del Museo Parrocchiale S. Lorenzo di Portovenere, tutte testimonianze, attraverso la loro preziosa fattura, del gusto e dell'arte figurativa del tempo.

A ciò si aggiungono le straordinarie medaglie del Pisanello e di Amadio da Milano raffigurante l'effigie di Leonello, della collezione della Galleria Estense e ad un piccolo corredo di oggetti in rame smaltato del XV secolo, accanto a due preziosissime fiasche in argento e cristallo di rocca, sempre provenienti dalle raccolte della Galleria Estense, oltre che i codici del XV secolo della Biblioteca Estense e il Messale Trenta, della Biblioteca Statale di Lucca. Infine due inventari: uno del cardinale Pietro Barbo dell'Archivio di Stato di Roma e il sopracitato manoscritto dell'Archivio di Stato di Modena, straordinarie documentazioni di tante fasi salienti di transazioni, passaggi e perdite di quei preziosi oggetti e di tutto un bramoso processo di accaparramento collezionistico da parte di principi.
Il percorso di mostra sarà testimonianza e descrizione del gusto collezionistico di un principe così raffinato come dovette essere Leonello che, molto prima di Federico da Montefeltro, cercava nuovi orizzonti artistici nella cultura figurativa del Nord Europa, segnatamente in quella elaborata presso la corte di Borgogna.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci