Ricordando Sergio Bettini
Il Poligrafo
Palazzo del Bo, Archivio Antico, Padova, 26 gennaio 2006.
A cura di Bernabei F.
Padova, 2008; br., pp. 104, 9 ill. b/n, cm 17x24.
(I Poliedri. Collana dell'Accademia Galileiana di Scienze Lettere ed Arti in Padova. 8. Collana diretta da Oddone Longo).
collana: I Poliedri. Collana dell'Accademia Galileiana di Scienze Lettere ed Arti in Padova
ISBN: 88-7115-569-6
- EAN13: 9788871155692
Soggetto: Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.26 kg
I diversi argomenti di studio presenti nei saggi del volume restituiscono, per buona parte, i multiformi interessi di Sergio Bettini, che nell'arco di una lunga carriera accademica fu docente di Archeologia cristiana, Filologia bizantina, Storia dell'arte medievale e moderna, Numismatica, Storia della critica d'arte, Estetica, Storia dell'arte musulmana e copta. Dagli esordi modernisti, con la tesi su Jacopo da Bassano del 1929, all'approfondimento della tematica tardoantica e medievale a partire dagli anni Quaranta, lo sguardo di Bettini è stato in grado di spaziare per l'intero campo della storia della cultura, intrecciando fruttuose relazioni fra arte, filosofia e letteratura. Venezia e Padova furono in un primo momento occasione di una meditazione approfondita sulle origini della civiltà figurativa cristiana e delle sue variegate componenti, tanto in Occidente quanto in Oriente, facendo di lui uno dei più convinti seguaci in Italia della Scuola di Vienna. Ma in realtà l'opposizione più radicale era quella tra civiltà classiche, rappresentative e intellettualistiche, delle quali divenivano campioni in Italia Firenze e il Rinascimento ed altre, delle quali tornava ad essere protagonista Venezia, nella sua fedeltà al mondo tardoantico e nel suo conflittuale rapporto con Bisanzio. Ciò non mancava di assumere, nel pensiero di Bettini, un riscontro propriamente speculativo, con la ripulsa delle filosofie e delle estetiche di impianto metafisico, e il favore crescente per le tendenze esistenziali e fenomenologiche, per la centrlaità dell'elemento lingustico nell'interpretazione della cultura. Tendenze e movimenti, dei quali come maestro all'Università fu attento e inesauribile illustratore, capace di indirizzare su diversi piani della ricerca un gran numero di allievi.
Con interventi di: Oddone Longo, Franco Bernabei, Xavier Barral I Altet, Giovanna Valenzano, Tiziana Franco, Giuliana Tomasella