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Il male può avere l'ultima parola?

Il Poligrafo

A cura di Fabris G. e Pastrello M.
Padova, 2008; br., pp. 136, cm 17x24.

ISBN: 88-7115-607-2 - EAN13: 9788871156071

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.32 kg


Filosofi, teologi e scrittori - Franco Riva, Sergio Givone,Vito Mancuso, Maria Pastrello, Giuliana Fabris, Michele Di Cintio, Marco Venturino, Danilo Bano, Gianfranco Maglio, Giuseppe Goisis - si confrontano in queste pagine sul tema del male e sulle sue molteplici implicazioni, a partire dalla constatazione che il male è un elemento concretamente presente nella vita dell'uomo e che, di conseguenza, non potrà mai essere eliminato del tutto.
In questo senso, la domanda sul male, se vuole essere un interrogativo radicale, deve essere contemporaneamente anche una domanda al male,come ricorda Sergio Givone, analizzando figure archetipiche del nostro immaginario come quelle di Giobbe e Achab nel romanzo Moby Dick.
Ogni saggio qui presentato riflette un versante particolare della questione e rivela le proprie connessioni con una dimensione privilegiata dell'esistenza umana: il male e la politica, il male e la storia, poi ancora il ruolo della religione, l'etica, la psicoanalisi, l'ipocrisia del pensiero, la medicina e la malattia, la società dei consumi.
Una lotta vana, dunque, quella contro il male? Sicuramente no, sembrano dirci gli autori di questi saggi: il male non può avere l'ultima parola nella vita dell'uomo, pur nella consapevolezza di doverlo conoscere e attraversare come dolore, esperienza che deve richiamare la pietà quale "legge principale" della nostra esistenza, come scriveva Dostoevskij.

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