Le misure cautelari personali nella strategia del «minimo sacrificio necessario» (legge 16 aprile 2015, n. 47)
Ildirittopericoncorsi.it
A cura di Chinnici D.
Roma, 2015; br., pp. VII-156.
(Giustizia Penale Attuale).
collana: Giustizia Penale Attuale
ISBN: 88-582-0508-1
- EAN13: 9788858205082
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 0.75 kg
La legge 16 aprile 2015, n. 47, commentata nel presente volume, profitta delle censure della Corte di Strasburgo riguardo al sovraffollamento cronico degli istituti penitenziari italiani per incrementare i presìdi a tutela della libertà personale in materia cautelare. Le direttrici attorno alle quali si sviluppa la riforma sono qui analizzate in altrettanti saggi. La prima tende a conferire maggiore risalto alla presunzione d'innocenza dell'imputato, cercando di evitare che la verifica sui pericula libertatis resti del tutto assorbita nella valutazione anticipata di responsabilità. La riscrittura dell'art. 275 comma 3 c.p.p. recepisce inoltre i dettami della Corte costituzionale, convertendo, rispetto ad una serie di reati, da assoluta a relativa la presunzione di adeguatezza della custodia carceraria. Il secondo gruppo di disposizioni mira a confinare in un ambito residuale l'impiego di quest'ultimo istituto, grazie alla sinergia tra l'applicazione congiunta di più misure, da un lato, e l'affievolimento di alcuni vincoli legali all'adozione della cautela detentiva, dall'altro. La terza tipologia di modifiche costituisce il "cuore" della novella, centrata com'è sul potere di annullamento in sede di riesame dell'ordinanza che non contenga l'autonoma motivazione sui presupposti cautelari. Completa il quadro il pieno riconoscimento del diritto alla presenza personale dell'imputato innanzi al tribunale della libertà.