Classica Majestas. Il Ritorno all'Antico da Arnolfo a Giotto
ItacaLibri
A cura di M. Bona Castellotti.
Castel Bolognese, 2006; br., pp. 112, ill., cm 20x24,5.
(Cataloghi).
collana: Cataloghi
ISBN: 88-526-0130-9
- EAN13: 9788852601309
Soggetto: Pittura,Saggi (Arte o Architettura),Saggi Storici,Storia dell'architettura
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico,1000-1400 (XII-XIV) Medioevo,1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Extra: Arte Bizantina
Testo in:
Peso: 0.46 kg
Il ritorno alla tradizione classica, che nelle arti figurative è concomitante alla ripresa di particolari canoni formali, è il fulcro di un vasto fenomeno che si configura già a partire dall'alto medioevo. Tale fenomeno ha radici culturali profonde e non lo si può considerare unicamente come un insieme di fatti d'arte. Lo spirito della renovatio dell'antico si determina nell'esaltazione della classica majestas (classica maestosità), termine che vuole riassumere tanto un significato estetico, che si incarna nella grandiosità di certe forme, quanto un valore etico, che scaturisce dalla memoria storica e dal riconoscimento dell'auctoritas della romanità stessa. Il ritorno all'antichità anima la rinascenza del Due e Trecento con uno spirito diverso da quello che si manifesterà più tardi, in età rinascimentale, e si evidenzia nelle opere di alcuni sommi artisti che fanno variamente ricorso a moduli classici. Nell'arco temporale compreso tra il 1270 e il 1330 circa questa grandiosa "rinascenza" ha giocato le sue carte. Artisti come Nicola Pisano, Arnolfo di Cambio, Pietro Cavallini, Giotto, Andrea Pisano e Giovanni Pisano sono i più grandi, ma non i soli, protagonisti di questo "maestoso" ritorno alla classicità. Catalogo della mostra realizzata in occasione della XXVII edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli (Rimini)