Due delitti Matteotti
La Bancarella Editrice
A cura di Arrigoni T.
Piombino, 2013; br., pp. 80, ill.
(Biblioteca del '900).
collana: Biblioteca del '900
ISBN: 88-6615-053-3
- EAN13: 9788866150534
Soggetto: Saggi Storici,Società e Tradizioni
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 0.11 kg
Matteotti, oltre ad essere un valido studioso di diritto, era un socialista riformista coerente, quasi estremista, anche se i termini possono apparire contraddittori: il suo socialismo era, infatti, maturato nelle cooperative, nelle leghe contadine, nelle amministrazioni locali; per lui il socialismo era soprattutto un fattore di civiltà, la cui scomparsa avrebbe segnato anche la fine della democrazia in Italia. Coerente neutralista durante la prima guerra mondiale, fu un altrettanto coerente antifascista: eletto deputato nel 1919 e poi nel '21, vide nel fascismo la reazione di una borghesia agraria gretta e conservatrice che non voleva perdere i propri privilegi e che era quindi pronta a scatenare le violenze più efferate contro i lavoratori e le loro organizzazioni. Il celebre discorso del 30 maggio pronunciato da Matteotti per denunciare i brogli elettorali ed annunciare un'opposizione dura al governo, spinse Mussolini a fermarlo. E così fu con il rapimento del 10 giugno 1924 che sfociò in un doppio delitto materiale e morale che in questo breve opuscolo viene ricostruito tramite le testimonianze e i documenti dell'epoca.