La Castellina a sud di Civitavecchia. Origini ed eredità. Ediz. multilingue
Libreria Editrice L'Erma di Bretschneider
A cura di Gran-Aymerich J. e Dominguez A.
Testo Multilingua.
Roma, 2011; cartonato, pp. 1168, 1224 ill. b/n, 364 tavv. b/n, cm 21,5x29.
(Bibliotheca Archaeologica. 47).
collana: Bibliotheca Archaeologica
ISBN: 88-8265-603-9
- EAN13: 9788882656034
Soggetto: Saggi e Studi sull'antichità
Luoghi: Lazio,Roma
Testo in:
Peso: 4.01 kg
La Castellina è il nome recente di un poggio, prima conosciuto sotto il toponimo San Silvestro, a cinque chilometri circa a sud di Civitavecchia e a poco più di un chilometro dal mare. Questo abitato protostorico poi etrusco sorgeva sulla sinistra del torrente Marangone dal XIV al III sec. a.C. Durante questo lungo periodo si sviluppa un centro ben difeso in auge fino alla romanizzazione, rimpiazzato in seguito dalla colonia di Castrum Novum, situata vicino al capo Linaro con un porto ben anteriore alla fondazione traianea di Centumcellae. Sul poggio della Castellina si sono rinvenute importanti vestigia protostoriche ed etrusche, così come di una occupazione in epoca romana, medievale e moderna. Appartengono all'impianto della Castellina altri resti dispersi per le pendici e lungo la linea di costa, varie necropoli intorno al poggio e il santuario di Punta della Vipera. Tra le tombe più importanti sono i monumenti a tumulo orientalizzanti ed arcaici, alcuni di grandi dimensione. Al contesto funerario orientalizzante risalgono un busto in pietra e un vaso plastico egittizzante di faïence, di particolare interesse. La quasi totalità dei reperti delle prime scoperte sulla Castellina e nelle sue necropoli venne distrutta durante i bombardamenti di Civitavecchia nel 1943. Dopo nuovi interventi dell'associazione Centumcellae di Civitavecchia, comincia, nel 1995, il programma franco-tedesco accettato dalla Soprintendenza archeologica per l'Etruria meridionale.