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Tesori d'Arte e di Fede. Vol. 3. Italia Centro Sud : Basilicata, Campania, Calabria, Lazio, Molise, Puglia. Il patrimonio architettonico e artistico del Fondo Edifici di Culto.

Libreria Editrice L'Erma di Bretschneider

Roma, 2018; ril., pp. 448, ill. col., cm 24x32,5.

ISBN: 88-913-1018-2 - EAN13: 9788891310187

Soggetto: Architettura e Arte Religiosa,Pittura,Scultura

Periodo: 1000-1400 (XII-XIV) Medioevo,1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.44 kg


Il Corpus Del Fondo Edifici Di Culto è una prestigiosa enciclopedia costituita da 4 volumi, di assoluto valore scientifico in cui saranno illustrati, attraverso delle schede e per mezzo di foto a colori di alta qualità, tutti gli edifici di culto facenti parte del patrimonio del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell' Interno e tutto il patrimonio artistico-culturale in essi contenuti; il patrimonio del F.E.C., è costituito da oltre 730 edifici di culto di grandissimo pregio storico, architettonico, artistico e culturale, dislocati su tutto il territorio nazionale aperti al pubblico e concessi in uso gratuito all'Autorità Ecclesiastica ma gestiti dal Fondo Edifici di Culto, amministrato dalla Direzione Centrale per l' amministrazione del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell' Interno. L' importanza dell' opera sarà messa in risalto dalla elegante veste editoriale dei 4 lussuosi volumi imperdibili per gli studiosi del settore ed i collezionisti. Dall' introduzione di Claudio Strinati al tomo centro-sud Questo volume ha un' importanza rilevante sia in sé sia nell' ambito del progetto generale del Fondo Edifici di Culto sulle chiese di proprietà sparse in tutta l' Italia. Ecco una ennesima occasione prestigiosa per ribadire nel modo più semplice quel principio sempre ricordato da ogni amministratore e ogni studioso della materia ma non sempre chiarissimo alla conoscenza di ognuno di noi: l' immensità e la pregnanza del patrimonio artistico della Nazione. Siamo tutti convinti di come tale patrimonio sia un esempio preclaro di quel concetto del bene comune che tanto giovamento ha arrecato e arreca ai progressi del vivere civile, della giurisprudenza, della gestione economico-finanziaria e della vita quotidiana. Ma quando andiamo a verificare la concreta proprietà di tale patrimonio pubblico restiamo sempre incerti sulle competenze specifiche e sulle responsabilità. A chi appartengono le chiese? Mi è capitato spesso di rispondere a un tale quesito, sovente posto da persone di cultura e di esperienza, e ho ripetutamente notato lo stupore di chi viene correttamente informato. È ancora vigente, infatti, nella mente di molti il luogo comune per cui le chiese apparterrebbero sostanzialmente al Vaticano, cioè alla Chiesa, e per i più esperti perlomeno dovrebbero essere proprietà dei Vicariati, che nessuno sa bene cosa siano ma se ne sente molto parlare o delle Diocesi. Non è così, ancorché non manchino certamente le proprietà facenti capo alle diverse Diocesi, ma la confusione in questo campo regna sovrana e ancora oggi molti stentano a credere che la maggior parte delle chiese monumentali di questo Paese o sono proprietà dello Stato o sono comunque sottoposte alla tutela imprescindibile delle amministrazioni pubbliche. Sembra incredibile ma per molti nostri concittadini le guerre di indipendenza, le vicende della individuazione della capitale dell' Italia unita, la Breccia di Porta Pia, il concetto stesso di Demanio, sono cose sconosciute e incomprensibili. Cosa sia veramente successo quando l' Italia è stata unificata, quando la dinastia Savoia ha assunto il potere regale sul nostro Paese, come è stata organizzata la tutela del patrimonio artistico nazionale, sono fatti altamente ignorati ancora oggi. Ora in questo volume la verifica della consistenza e della rilevanza del patrimonio artistico di proprietà del F.E.C. assume un significato ancora maggiore. Anche in ambito culturale, infatti, esiste una sorta di questione meridionale che fa sempre pensare a differenze abissali e incolmabili tra Nord e Sud. Ebbene studiando il volume ci si accorge che la consistenza patrimoniale del F.E.C. nel meridione d' Italia è formidabile e esaltante e si conferma allora un punto che è bene mettere in luce quando si parla del patrimonio artistico e architettonico del F.E.C.. E tale punto è l' eccellenza di tale patrimonio nell' ambito di un gigantesco patrimonio nazionale in cui le leggi vigenti e la cultura più radicata non consentono scelte qualitative, estendendosi sempre più, e giustamente, il criterio della tutela sul bene culturale in sé a prescindere dalla rilevanza, persino dalla bellezza (dato inevitabilmente ad alto tasso di soggettività), dall' influsso generato nel corso della storia. Si nota, allora, come le chiese di proprietà del F.E.C. costituiscano sovente degli apici assoluti, delle elette emergenze nella moltitudine del nostro patrimonio artistico, costituendo tutte insieme e in tutti i luoghi d' Italia una sorta di tesoro incomparabile e prezioso nell' ambito di un insieme che di fatto rappresenta un aspetto fondamentale della ricchezza del nostro Paese. Il presente volume, in tal senso, è molto istruttivo. Comprende infatti tutta l' area meridionale escludendo Sicilia e Sardegna che saranno oggetto di un volume apposito, ma comprende anche l' area laziale al di fuori di Roma, che è stata argomento di un volume precedente.

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