L'arte di vivere al tempo di Roma. I luoghi del tempo nelle domus di Pompei
Libreria Editrice L'Erma di Bretschneider
Roma, 2017; br., pp. 208, ill. b/n e col., cm 21x21.
(Cataloghi Mostre. 65).
collana: Cataloghi Mostre
ISBN: 88-913-1437-4 - EAN13: 9788891314376
Soggetto: Saggi e Studi sull'antichità,Saggi Storici
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico
Luoghi: Roma
Testo in:
Peso: 0.33 kg
Direttamente derivata da un siffatto privilegio, è l' opportunità di offrire al vasto pubblico di studiosi e appassionati la possibilità di conoscere, nel cuore del territorio della Toscana etrusca, quella che a buon diritto rappresenta, nei tratti sublimati della romanità impressi nel volto della Pompei del 79 d.C., l' eccellenza della realtà archeologica nazionale. E ancora, strettamente congiunta ad essa, l' opportunità ulteriore di riconoscere, a distanza ravvicinata, in un territorio come quello della Maremma antica, che custodisce le vestigia di ben due delle dodici città etrusche che formarono la ben nota Dodecapoli, quei sottili eppur robusti legami che Roma seppe intrecciare con una città, come l' etrusca Vetulonia, che, teste il poeta Silio Italico, donò a Roma stessa i simboli del suo potere e che, negli ultimi secoli della sua vicenda storica, grazie alla pacifica convivenza e all' opera di mediazione compiuta da Roma, poté attingere a piene mani alla fonte inesauribile di cultura prodotta in terra greca, che permeò sul suolo italiano i vertici dell' espressione di ogni forma d' arte. Cultura romana e, per suo tramite, cultura greca modellano la fisionomia architettonica, sociale, artistica, religiosa, letteraria di queste due antiche protagoniste della storia nella fascia centrale della Penisola, che giungono loro malgrado a condividere, nella forma della città, tipologie strutturali e planimetriche, accanto a tecniche decorative pavimentali, delle maggiori unità abitative e persino le divinità legate al culto domestico e cittadino. Due comunità, quelle dell' etrusca Vetulonia e della romana Pompei, che finiscono per condividere, sotto il comune denominatore di una fine improvvisa, anche la sorte funesta ad esse riservata: quella di perire per mano di un avverso quanto inatteso destino celato, per l' una, nelle vesti di una catastrofe naturale e, per l' altra, in quelle di un atto violento di rappresaglia perpetrato dall' esercito di Silla. Entrambe realtà fermate nel tempo, fissate nell' attimo ultimo della loro scomparsa e rimaste intatte nella loro distruzione, congelate nella memoria storica e ancorate per sempre al momento della loro tragica morte.
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