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Claudio imperatore. Messalina, Agrippina e le ombre di una dinastia.

Libreria Editrice L'Erma di Bretschneider

Roma, Ara Pacis, 6 aprile - 27 ottobre 2019.
A cura di Orietta Rossini, Claudio Parisi Presicce e Lucia Spagnuolo.
Roma, 2019; br., pp. 320, 80 ill. b/n, 1 ill. col., cm 24x27.
(Cataloghi Mostre. 68).

collana: Cataloghi Mostre

ISBN: 88-913-1816-7 - EAN13: 9788891318169

Soggetto: Saggi e Studi sull'antichità,Scultura,Società e Tradizioni

Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico

Luoghi: Roma

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 2 kg


La figura di Tiberio Claudio Druso, rimasto per anni nell' ombra rispetto ai numerosi studi su altri imperatori, è stata riscoperta soltanto negli ultimi decenni. Si è dovuto prima fare i conti con alcune importanti testimonianze archeologiche, che hanno reso evidente la portata delle sue scelte politiche e l' incidenza delle sue riforme amministrative, spingendo anche a una rilettura critica delle fonti della storiografia di matrice senatoria, a lui troppo spesso ostili.
Per comprendere fino in fondo il regno del discusso imperatore, occorre metterne in luce la personalità, l' operato politico e amministrativo, il legame con Augusto e con il celebre fratello Germanico, nonché il tragico rapporto con le mogli Messalina e Agrippina, sullo sfondo della corte imperiale romana e delle controverse vicende della dinastia giulio-claudia.
Importante è il legame con la figura di Augusto, al quale chiaramente Claudio sempre guardò con il suo riformismo di stampo formalmente tradizionalista, che emerge non solo dalle decisioni politiche, ma anche dalla comunicazione per immagini della produzione artistica e della scultura di epoca claudia.
Per capire le forme della propaganda dinastica e le dinamiche della successione post-tiberiana, occorre soffermarsi sulle figure di Germanico e di Agrippina Maggiore un matrimonio fondamentale, che determinerà personaggi di cerniera dinastica come Caligola e Agrippina Minore e su Caligola stesso, la cui violenta fine, il 24 gennaio del 41 d.C., apre la strada al regno di Claudio.
Tra gli aspetti che caratterizzano la sua storia e la sua esperienza al potere, fondamentale è l' inquadramento della famiglia di Claudio all' interno del progetto augusteo di costruzione della dinastia. L' importanza dell' unione tra Antonia Minore e Druso Maggiore fu soprattutto legata alla nascita di veri e propri personaggi di cerniera dinastica tra i due rami della famiglia giulio-claudia: Germanico, Claudia Livia Giulia (Livilla) e Claudio stesso. Quest' ultimo è un discendente di Augusto più che legittimo, ma non è mai stato ufficialmente adottato e, quindi, formalmente non legittimato ad assumere il potere.
L' esistenza di Claudio, dalla nascita a Lugdunum (odierna Lione) il 1 agosto del 10 a.C. fino alla morte a Roma nel 54 d.C., è segnata da un destino singolare, che lo pone di fronte ad avvenimenti eccezionali, fatti di sangue, intrighi di corte, scelte politiche ardite. L' eccezionalità della sua vicenda umana si legge sin dall' inizio della sua vita: non sarà favorito da Augusto nella carriera politico-militare, come invece Germanico, ma proprio per questo potrà assecondare i suoi interessi antiquari e dedicarsi agli studi.
Probabilmente una conoscenza profonda della Storia di Roma e del Mediterraneo (scrisse opere storiche sia su Roma augustea che sulle popolazioni degli Etruschi e dei Fenici) si dimostrò uno strumento utile a fondare la sua capacità politico-amministrativa.
Primo imperatore a nascere fuori dal territorio italico, era un candidato improbabile al comando dell' impero. Augusto, che dubitava delle sue attitudini politiche, gli avrebbe preferito di gran lunga il fratello Germanico, che tuttavia morì prematuramente in circostanze sospette. Come successore, il popolo e l' esercito avevano poi scelto il giovane Caligola, che di Germanico era il figlio e che aveva ereditato la fama del padre. Ma l' assassinio di Caligola, accoltellato nel suo stesso palazzo, metteva necessariamente Claudio al centro della successiva crisi politica. Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico diventava così, all' avanzata età di cinquant' anni, il primo imperatore acclamato, dopo una lunga trattativa politico-economica, da un corpo militare, i pretoriani.
La sua acclamazione rappresenta un momento di grande importanza per la storia dell' Impero, poiché in contrasto con il dibattito, debole, che in Senato si svolgeva contemporaneamente sul ripristino della res publica. Questa ferita nel rapporto con l' aristocrazia senatoria non sarà mai sanata e diventerà anzi più profonda a causa della riorganizzazione amministrativa che Claudio porterà avanti negli affari interni.[...]

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