Felicità della pittura. Edgardo Zauli Sajani da Forlì a Roma
Libreria Editrice L'Erma di Bretschneider
Velletri, Convento del Carmine, 7 dicembre 2019 - 2 febbraio 2020.
A cura di Marco Nocca.
Roma, 2019; br., pp. 242, 30 ill. b/n, 80 ill. col., cm 24,5x28.
(Cataloghi Mostre. 69).
collana: Cataloghi Mostre
ISBN: 88-913-1893-0 - EAN13: 9788891318930
Soggetto: Pittura e Disegno - Monografie
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 1.3 kg
Le sue attività nella città laziale, restituite dal ricco catalogo, a cura di Marco Nocca sono molteplici: professore di disegno delle Scuole Tecniche, scenografo di film muti qui precocemente prodotti, illustratore di volumi e grafico (sua la Tessera del partito socialista prima della scissione di Livorno del 1921). Direttore della locale Scuola d'Arte e Mestieri dal 1898 al 1935, egli impegna gli allievi artigiani nelle occasioni particolari in cui la città si presenta all' esterno, restituite dal video in mostra (Esposizione Agricola e di Zootecnia, 1904; Arco di Trionfo per l' ingresso di Vittorio Emanuele, 1927; Festa nazionale dell' Uva, 1930; Visita di Benito Mussolini per l' inaugurazione dell' acquedotto del Simbrivio, 1932) , facendo loro raggiungere livelli d'eccellenza nazionale: nel 1943 la Regia Scuola d' Arte di Velletri è tra le eccellenze dell' Istruzione Artistica italiana, con un volume dedicato nella collana Le Monnier. Già dal 1935 Zauli si è stabilito definitivamente nella città laziale. In occasione del bombardamento alleato di Velletri del 22 gennaio 1944, il giorno dello sbarco di Anzio, lo studio-abitazione dell' artista, in via Castello viene distrutto. Ai primi di giugno dello stesso anno, Zauli muore a Roma per emorragia cerebrale, ed è ivi sepolto al Verano. Nel 1947, per espressa volontà di un gruppo di cittadini, il pittore viene trasferito nel cimitero monumentale di Velletri, in una tomba terranea in evidenza, costruita con una sottoscrizione, in segno di gratitudine per l' opera di didatta qui svolta; gli viene dedicata una strada nel centro urbano.
Le opere superstiti del maestro, custodite altrove dalla famiglia, vengono donate dalle eredi alla Pinacoteca civica di Forlì a partire dal 1998 e qui esposte nel 1999 (Edgardo Zauli Sajani: una donazione, un ritorno, a c. di G. Viroli) rendendo possibile la conoscenza di un pittore lasciato in ombra. A vent' anni da quella esposizione, nel clima critico odierno di riconsiderazione dell' arte italiana della prima metà del XX secolo, questa mostra mette a fuoco un artista singolarmente solitario, alternamente legato, nella sua epoca, ai linguaggi della pittura della penisola. Il catalogo, con il contributo di specialisti, illustra la sua vicenda artistica e professionale, proponendo l' opera di Zauli sinora rintracciata, qui arricchita per la prima volta dalle immagini delle opere perdute (ritrovate da Luciana Prati nel Fondo Piancastelli della Biblioteca Comunale di Forlì) e dal materiale donato dalla pronipote Liliana Ceradelli Witz-Hancsak.
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