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Il "Liber contractuum" dei frati Minori di Padova e di Vicenza (1263-1302)

Libreria Editrice Viella

A cura di Bonato E.
Saggio introduttivo di Antonio Rigon.
Roma, 2002; ril., pp. 1160, tavv. b/n num. f.t., cm 17x24.
(Fonti per la Storia della Terraferma Veneta. 18).

collana: Fonti per la Storia della Terraferma Veneta

ISBN: 88-8334-077-9 - EAN13: 9788883340772

Soggetto: Arte Libraria (Carte, Mappe, Codici Miniati),Saggi Storici

Periodo: 1000-1400 (XII-XIV) Medioevo

Luoghi: Italia,Veneto

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.61 kg


All'inizio del 1302 il vescovo di Padova Ottobono de'Razzi guidò un delegazione presso la curia romana per sollecitare provvedimenti pontifici contro i soprusi e gli scandali degli inquisitori francescani in varie zone del Veneto e del Friuli. Nel giugno dello stesso anno Bonifacio VIII sospendeva i frati Minori dall'ufficio dell'inquisizione nelle province interessate e incaricava il vescovo Guido di Neville di condurre un'inchiesta, che si concluse nel gennaio 1303 con la decisione del papa di togliere ai frati Minori l'ufficio dell'inquisizione a Padova e a Vicenza e di sostituirli con i frati Predicatori (cambio della guardia che non giovò: abusi e scandali continuarono, costringendo pochi anni dopo Clemente V a promuovere nuove indagini).
Le inchieste, in particolare, miravano a verificare la correttezza delle confische dei beni degli eretici e l'uso del denaro ricavato: da qui la richiesta di esibire i registri delle entrate e delle uscite e i rendiconti contabili. Tra la vera montagna di carte esaminata dal vescovo Guido (strumenti notarili, libri di conto, documenti e registri di pagamenti) c'erano anche il «Liber contractuum» e il «Liber possessionum» - aggiunto al primo in epoca di poco posteriore - che vengono qui pubblicati. Pur configurandosi come raccolta documentaria prodotta dal comune, i libri contengono elementi che, per la presenza di precisi spunti narrativi nel commento ai fatti attestati, risultano utili a sostenere l'accusa contro i frati, e non solo nelle vicende riguardanti episodi di eresia. Ad esempio, il blocco di atti collegati al testamento di Aicardino di Litolfo è introdotto da una lunga «narracio fraudum commissarum ... per guardianos conventus fratrum Minorum de Padua», un vero atto di accusa secondo il quale i frati si sarebbero comportati «sicut lupi rapaces».
In conclusione, questi documenti sono gremiti di vita. Frati ed inquisitori vi appaiono grandi protagonisti della società comunale: nella vita religiosa, ovviamente, ma anche, in forme più o meno dirette, in quella politica, economica, culturale. Inoltre, in quanto libri del comune, le due raccolte ci forniscono preziose informazioni sul funzionamento degli organi di governo e di amministrazione, sui meccanismi di trasmissione della ricchezza nei gruppi familiari più eminenti, su un'economia che comincia ad aprirsi agli investimenti fruttuosi e alle attività mercantili.
descrizione


Frati Minori, Inquisizione e Comune di Padova nel secondo Duecento,
di Antonio Rigon

Avvertenza
Descrizione delle fonti manoscritte
Criteri di edizione

Liber depositorum, venditionum, emptionum et aliorum variorum contractuum factorum per fratres minores in civitatibus Padue et Vicencie

Liber sediminum, domorum, terrarum et aliarum possessionum que tenentur, habentur et possidentur per fratres minores in Padua et paduano districtu

Regesti e indici

Regesti dei documenti in ordine cronologico
Indice dei nomi di persona, a cura di Elisabetta Bacciga
Indice dei nomi di luogo, a cura di Elisabetta Bacciga

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