Storie dell'Impressionismo. I grandi protagonisti da Monet a Renoir, da Van Gogh a Gauguin
Linea d'Ombra Libri
Treviso, Museo di Santa Caterina, 29 ottobre 2016 - 17 aprile 2017.
Treviso, 2016; br., pp. 454, 210 ill. b/n e col., cm 24,5x29,5.
ISBN: 88-89902-34-5 - EAN13: 9788889902349
Soggetto: Pittura
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Luoghi: Europa
Testo in:
Peso: 2.72 kg
Ma in questa sorta di grande tavola sinottica di un'epoca, non sarà solo la pittura di Salon a essere messa in rapporto con l'impressionismo. Entreranno in gioco anche l'appena nata fotografia, soprattutto nell'ambito del paesaggio che rievoca Parigi o la foresta di Fontainebleau ? luoghi comuni di indagine e ancora una volta puntualmente accanto ad alcuni dipinti ? e poi le celeberrime incisioni a colori su legno di Hiroshige e Hokusai. Il tema dell'influenza della cultura giapponese sugli impressionisti, darà senso a una sezione specifica, con alcuni dei fogli più belli e più noti dei due grandi artisti, scelti quali riferimenti più attendibili. La mostra avrà quindi anche un suo lato di stringente carattere storico, tale da collocare le figure e le opere nel contesto dell'epoca, che sarà raccontata facendo ricorso anche alla multimedialità e ad apparati audiovisivi appositamente predisposti. E con tutta l'evidenza possibile non sarà solo una sequenza di opere pur bellissime e di capolavori, ma giungerà al termine di tanti anni di analisi proprio alla pittura francese del XIX secolo dedicate.Quanto scrivevo, alla fine della primavera del 2014 per il "Corriere della Sera", credo si adatti perfettamente a questa mostra, dando così a essa il suo senso più profondo. E non soltanto come riassunto di un sentimento, ma anche come metodologia nel comporla: "Quello che Monet e gli altri suoi compagni di strada vogliono dire, è una quintessenza di profumi, di ceneri, di silenzi, di fioriture. L'adagiarsi delle luci sull'erba, e poi l'ombra che coglie, mutandolo, il colore prima che venga sera. Trattengono nella pittura la trasformazione armoniosa della natura, che poco per volta in loro si fa paesaggio, sotto la mano dell'uomo che rende meno selvaggi i luoghi. Dalla foresta di Fontainebleau dove tutti insieme dipingono a metà degli anni sessanta dell'Ottocento, fino alla spiaggia di Trouville, in Normandia, dove Monet pone il suo cavalletto sulla sabbia, accanto ai primi alberghi e stabilimenti balneari che nascono in quegli anni per i parigini che iniziano a conoscere la villeggiatura.
Così facendo, il pittore francese spezza la rincorsa verso il sublime naturale che era stata di Turner, e diversamente anche di Friedrich, e inserisce il senso della modernità, dando spazio a quella vie moderne che è stata una delle sigle dell'impressionismo. Trasferire il senso della bellezza dagli spazi dell'infinito a quelli di una città nella quale il treno sferraglia, i vapori s'innalzano, i lumi si accendono, la gente si affanna lungo le strade. La bellezza è parte di un giro più normale della vita, quanto ci appartiene, ci lega al senso del nostro destino, alla riflessione sul trascorrere del tempo. Il paesaggio non è più quello di una tempesta, di una neve eterna, ma quello di una campagna che tutti abbiamo percorso, una stradina nel verde dentro la quale si infila il vento, e noi con lui.
Esperienza della pittura dunque includente e non escludente. Lontana ormai quasi un secolo e mezzo, eppure ancora la più attuale quando si pensi all'emozione che genera la visione del colore. Per questo gli artisti raccolti sotto il nome di impressionisti sono ancora oggi così popolari, e nessuno si stanca di guardare i loro quadri. Perché dal punto di vista della storia dell'arte, essi hanno spezzato il giogo romantico della insostenibilità leopardiana dell'emozione spinta agli eccessi, e hanno ridisegnato il modo di dipingere. E ugualmente hanno rotto il giogo della rappresentazione neo-classica ispirata alla Storia, dopo Ingres e poi gli anni del Salon. E dal punto di vista della vicenda proprio delle emozioni, l'hanno ricondotta a più umane misure, quelle dello spazio breve, del giardino. Misure nelle quali ognuno trova traccia di sé, non si spaura, attua un incontro tra la visione e il cuore. Incontro fondamentale per il senso della vita, e che ha decretato il successo di tante mostre dedicate all'impressionismo. E ne ha costituito, almeno per me, il modo di costruirle. Per stare vicini, e stretti, a quell'emozione, tutta nutrita di conoscenza, che giustifica mirabilmente il nostro transito." L'esposizione, come detto, sarà suddivisa in nove sezioni, che consentiranno al visitatore di percorrere un cammino tra capolavori che hanno segnato dunque una delle maggiori rivoluzioni nella storia dell'arte di tutti i tempi. Facendo ricorso a prestiti provenienti da alcuni tra i principali musei del mondo, ma anche da collezioni private che apriranno le loro porte. Rendendo quindi la mostra, ulteriormente, un'occasione unica di approfondimento e di scoperta di una bellezza sconosciuta.
Marco Goldin
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